Terza vittoria in campionato per il Bologna, anche questa in trasferta. Una vera e propria battaglia al Ferraris contro un Genoa arrembrante ma troppo poco preciso. A punire, in ripartenza, è Rodrigo Palacio nell’ultima fase del match. Bologna dunque settimo ad 11 punti, mentre il Genoa rimane a 2 in piena zona retrocessione. Andiamo a rivivere insieme il match.

Prima fase equlibrata ma non noiosa nel primo tempo: entrambe le squadre provano a costruire con raziocinio ma senza timore, eppure gli sbocchi offensivi sono quasi sempre chiusi. Pellegri lotta su tutti i palloni ma rimedia un giallo subito dopo pochi minuti, mentre sono due squilli firmati Petkovic e Verdi, dall’altra parte ad impegnare Perin, che risponde presente. Squadre stranamente lunghe già alla mezz’ora, con i centrocampisti che hanno tanto spazio per correre ed impostare, ma le linee difensive si muovono entrambe con elasticità e coprono la profondità. Dopo una fase centrale favorevole al Bologna il Genoa riprende in mano il pallino del gioco impostando bene con i tre dietro, ma le occasioni continuano a latitare. Nel finale di tempo rischia tanto Helander sgambettando Ricci sul lancio lungo: il difensore del Bologna è ultimo uomo, ma il contrasto avvviene praticamente nel cerchio di centrocampo, e Rocchi lo grazia con il solo giallo. Il Genoa trova un altro paio di occasioni in campo aperto, ma il dialogo tra i tre davanti non è abbastanza concreto per arrivare alla conclusione ed il primo tempo si chiude a reti inviolate.

Ad inizio secondo tempo è invece il Bologna ad alzare il baricentro, pressando di più ed attaccando con maggiore intensità; nel Genoa invece entra Galabinov al posto di un abbastanza negativo Pellegri ed in area sono subito pericoli sul cross di Ricci. Solo la scivolata di Helander riesce, a peso morto, a contrastare il tentativo da due passi del neo-entrato. Match che rimane aperto, con Donadoni che manda dentro Destro per Petkovic, ma è Palacio, con un mancino a giro che termina sul fondo, a creare il primo pericolo per Perin. Ottima comunque l’azione dell’ex-Inter, a cui riponde dall’altra parte Laxalt, lasciato tutto solo al limite dell’area: controllo e mancino rasoterra che sfila alla sinistra di Mirante.
La partita qui si accende, e per i padroni di casa arriva la migliore occasione del match: uno-due Laxalt-Palladino sulla sinistra, la palla arriva al rimorchio di Ricci che però si mangia clamorosamente un rigore in movimento sparando alto. Il Genoa va ad ondate, ma il Bologna deve ringraziare un Mirante parnormale: prima il riflesso incredibile sul tap-in di Palladino, dopo la sponda di Galabinov, poi, a distanza di pochi secondi, il volo a togliere dall’incrocio dei pali la bomba di Miguel Veloso. La legge più vecchia del calcio, però, recita “gol mancato, gol subito” e non passa mai di moda: sulla ripartenza dopo il corner, il Bologna si scatena e Destro si rende protagonista di un assist spettacolare, di tacco, per lanciare Palacio in campo aperto. El Trenza scatta, evita il rientro del marcatore e, cadendo, riesce a spedire la palla alle spalle di Perin con la punta. Palo, rete, il Bologna è avanti.

Juric prova il tutto per tutto con Pandev per Biraschi, ma i rossoblù di casa faticano a trovare lo specchio della porta: anche quando Galabinov svetta in mischia, Mirante legge con facilità il colpo di testa. A sette dal termine, Palacio restituisce il favore a Destro lanciandolo in porta, ma stavolta Lazovic, fresco, è bravissimo a rientrare senza fallo ed a scippargli la palla. Continua il forcing del Bologna, con Veloso alla conclusione dal limite e Pandev a colpire dal dischetto, ma entrambi non riescono a trovare l’angolo giusto. Stessa sorte per Palladino, fortunato nel rimpallo e bravo nella conclusione potente: Mirante blocca al centro. Nel finale però il Grifone va vicinissimo, vicinissimo al pari: Galabinov riesce a colpire, in torsione, prima di Helander, il cross di Zukanovic, ma l’incrocio dei pali gli dice di no. Si entra nei quattro di recupero, ed ancora un traversone, stavolta di Lazovic, pesca la testa di Palladino che dal limite dell’area piccola schiaccia e sfiora il palo, ma era tutto fermo per offside. È l’ultima emozione del match, il cuore del Genoa non basta: i tre punti vanno ad un gran Bologna.