Tre punti, un'evidente difficoltà in fase di costruzione. Al tramonto, crolla il muro di Juric, il Genoa capitola su uno spiovente a pochi minuti dal termine. Zuccata di D'Ambrosio, l'Inter tiene il passo di Juventus e Napoli. Luciano Spalletti si prende il successo, ma riconosce le attuali carenze della sua squadra. Diversi cambi nel secondo tempo, soluzioni d'attacco per sbrogliare una matassa complicata. Queste le impressioni dell'allenatore ai microfoni di Sky Sport

"Non siamo mai stati scomposti, la squadra è sempre stata squadra. Abbiamo provato a pressare, le intenzioni sono sempre state molto sane. Non abbiamo il calciatore che crea sulla trequarti questo scompiglio, che può saltare due uomini nello stretto. Dobbiamo aumentare il ritmo della palla a terra, dobbiamo saltare qualche postazione. Siamo troppo scolastici, un ordine troppo evidente"

Spalletti si sofferma poi sulla mediana nerazzurra. Sliding doors a centrocampo, un mutamento continuo di uomini, alla ricerca della combinazione giusta. Il tecnico respinge l'affondo e punta sull'intero comparto, nessuno escluso. 

"I giocatori bisogna farli giocare, bisogna dargli delle possibilità. I centrocampisti faticano di più, occorre tenerli vivi tutti"

Si passa poi ad un'analisi a livello tattico. Prevedibile il giro palla dell'Inter, una lettura agevole per la retroguardia ospite. Movimento orizzontale che non scuote le difese altrui. Serve un cambio di rotta, occorre alternare le soluzioni. 

"Dall'esterno abbiamo messo tanti palloni, la squadra cerca Icardi, per noi è un punto di riferimento. Qualche palla improvvisa, alle spalle degli avversari, manca, occorre però rientrare per chiamare fuori i difensori e creare così lo spazio"

"Vale come due gol", questa la chiusura, una pacca sulla spalla per Icardi, determinante con un profondo ripiegamento difensivo, chiuso con una diagonale a centro-area.