Situazioni diametralmente opposte quelle di Genoa e Lazio. Il Grifone arriva all'incrocio odierno senza certezze, sballottato tra questioni di campo e societarie. Dal passaggio di proprietà ai problemi di formazione, con un allenatore, Juric, sulla graticola. Un punto in tre partite, frutto del pari inaugurale con il Sassuolo. A seguire, la sconfitta casalinga con la Juventus - dopo un avvio scoppiettante - e la resa di misura alla Dacia Arena di Udine. A complicare il cammino, poi, gli scherzi della malasorte. Out Biraschi e Lapadula, squalificato Bertolacci, ancora fermo Izzo, dopo l'iniziale via libera. Difficile, con questo scenario, chiedere di più. Occorre però invertire la rotta e l'approdo di una squadra importante come la Lazio in Liguria può fungere da incentivo.
Inzaghi si gode la sua creatura, forte di una comprovata solidità di gruppo. Pochi innesti, partenze pesanti, ma lo spartito è il medesimo. La Lazio corre, gioca e vince. Quattro gol al Milan, una perfetta interpretazione della partita, a colpire le falle di un undici ancora in costruzione, quello rossonero appunto. Poi i brividi di Coppa, 45 minuti, i secondi, per evitare un pericoloso scivolone. La coperta è corta, Inzaghi lo sa e prova a barcamenarsi tra due competizioni, onorando A ed Europa League, gestendo lo sforzo.
Per la gara odierna - fischio d'inizio alle 20.45 - fuori causa per squalifica Parolo, per problemi fisici Felipe Anderson e Wallace. Una decina di giorni per rivedere Nani. 3-5-2, o meglio 3-5-1-1, con L.Alberto a giostrare alle spalle di Immobile. Lulic e Basta presidiano le corsie, Lucas Leiva è il metronomo in mediana. Murgia rileva l'assente Parolo, Milinkovic Savic completa il pacchetto. Unica variabile, il possibile inserimento di Di Gennaro, in campo contro il Vitesse.
Juric replica con il 3-4-3 e pensa ad un inedito. Come riporta la GDS, prende piede l'idea di un Genoa senza punte di ruolo, con Taarabt ad agire da falso 9 e la coppia Palladino - Galabinov in panchina. Ricci e Centurion gli esterni offensivi, Pandev non è della partita. Veloso è il punto di riferimento nella zona nevralgica, accanto a lui si muove Cofie (in vantaggio nel ballottaggio con Briek). Lazovic e Laxalt all'esterno, dietro Rossettini, Rosi e Zukanovic. Quest'ultimo si gioca la casacca con Gentiletti.
Dirige Orsato.