L'Inter ha espugnato lo 'Scida' di Crotone ed ha conquistato il quarto successo stagionale in altrettante sfide disputate. Dodici punti, i nerazzurri sono a punteggio pieno e grazie al blitz calabrese si sono issati al primo posto, in solitaria, in classifica. Non accadeva ciò da ben 618 giorni: era il gennaio 2016, l'Inter trionfò ad Empoli e si attestò solo momentaneamente al primo posto. Torneo che però fu vinto dalla Juventus. A Milano, su sponda nerazzurra, sperano che il finale di stagione sia diverso, intanto Icardi e compagni si godono il primato, in attesa degli impegni del Napoli e della Juventus. La vittoria dell'Inter ha volti ben precisi. Qualche suo interprete ha brillato, qualcun'altro un pò meno. Ecco cosa ha funzionato e cosa o nel pomeriggio crotonese.

COSA HA FUNZIONATO: Fino a questo momento l'Inter ha subìto solo un gol in questo inizio di campionato, quello di Dzeko all'Olimpico. L'Inter, anche lo scorso anno aveva un gran portiere, Handanovic, ma i suoi miracoli non sono bastati in quanto era tutta la difesa ad essere carente. Con l'acquisto di Skriniar, i problemi in retroguardia sono svaniti. A Crotone, il difensore slovacco è stato ancora una volta una delle note più liete per Spalletti. E' già diventato il leader della retroguardia, dà più sicurezza a Miranda ed inoltre si prende anche il lusso di essere pericoloso in zona gol: la settimana scorsa ci è andato vicino, solo la traversa gli negò la gioia personale, contro la Spal, mentre a Crotone ha avuto il merito di sbloccare il risultato, a otto minuti (più recupero) dal termine della contesa. Decisivo, come al solito, anche Perisic. Nessuno, infatti, all’interno della rosa nerazzurra può vantare in questo anno solare 10 gol e 10 assist in 22 gare. E' sempre nel vivo dell'azione, ed allo Scida, in tutte le occasioni dell'Inter, ci ha messo lo zampino. Ha avuto il merito di chiudere il match siglando il gol del raddoppio, apponendo la ceralacca ad un successo tanto sofferto quanto importante, ai fini della classifica. Positiva, come al solito, la prestazione del 'cervello' Borja Valero: seppur il centrocampo non abbia brillato, l'ex Viola ha strappato la sufficienza piena, essendo colui che ha preso per mano la squadra, conducendola verso il 'Paradiso' grazie alla sua intelligenza calcistica, le sue immense doti di equilibratore e giocoliere.

COSA NON HA FUNZIONATO: Ovvio che Spalletti guardi il bicchiere mezzo pieno, ma qualcosa nell'Inter va comunque migliorato. Manca la spinta dei terzini. Sia D'Ambrosio che Dalbert hanno accompagnato poco (e male) l'azione. Poche sovrapposizioni, e quando di rado sono arrivati al cross, il prodotto è stato quasi sempre scadente. Poi, il capitolo Gagliardini. Preferito a Vecino, è stato il peggiore in campo. Stralunato, non è riuscito a guidare la squadra, nè a metterci 'la pezza' quando il Crotone è partito più di una volta in contropiede. Ha sofferto la corsa e la fisicità dei suoi dirimpettai, apparendo il più delle volte spaesato in mezzo al campo. Migliorabile, il rendimento di Joao Mario. Il portoghese ha quasi sempre sbagliato l'ultimo appoggio verso gli avanti nerazzurri. La sua fantasia non è stata mai decisiva, con il campione d'Europa che si è perso sistematicamente tra la gabbia di maglie bianche dei difensori calabresi che puntualmente lo hanno raddoppiato quando entrava in fase di possesso palla. Ha fallito una ghiotta occasione per andare in gol quando si era sullo zero a zero.