Tre partite, tre vittorie: l'Inter vuole continuare nella sua striscia positiva che dura dalla tournée asiatica fino almeno al Derby del prossimo 15 Ottobre. Di mezzo partite non di enorme difficoltà ma che comunque possono essere delle mine vaganti sul percorso che porta al rientro in Champions League. Spalletti l'ha detto, le partite più scontate contengono più insidie, vedi il match con la SPAL vinto ma con qualche sofferenza di troppo, e a partire da oggi all'Ezio Scida l'Inter cercherà di fare filotto. Di fronte il Crotone che solo 5 mesi fa faceva la voce grossa, ridicolizzando una squadra totalmente disunita, senza più un capo e una coda e con un allenatore impotente nei confronti di uno spogliatoio ribelle e indipendente.
5 Aprile 2017. Dopo lo spumeggiante 7-1 all'Atalanta, per l'Inter un pareggio, contro il Torino, che mise la parola fine alla corsa Champions, ribadita e sottolineata una settimana dopo a San Siro dalla Sampdoria che vinse 1-2 in rimonta grazie allo sciagurato Brozovic che regalò ai blucerchiati il rigore vittoria. Tutto prima della trasferta delicata in Calabria che servì da spartiacque per non finire addirittura fuori dall'Europa League. Pronti via, il Crotone, spinto anche da uno Scida infuocato, mise paura ad una Inter irriconoscibile sotto tutti i punti di vista: attacco spento, centrocampo inesistente, difesa in balia di Trotta e Falcinelli. Il secondo, ora in forza al Sassuolo, al 19' portò avanti gli squali facendo sognare il popolo calabrese. Sogno che divenne sempre più realizzabile con la doppietta dello stesso Falcinelli che beffò la difesa nerazzurra posizionata male e troppo alta, mettendo spesso Handanovic nella condizione di dover uscire dai pali, come successo proprio in occasione del secondo gol. Il resto della partita l'Inter lo passò all'attacco, ma con scarsi risultati: Icardi mai servito, Candreva e Perisic impalpabili, tanto che il gol del definitivo 2-1 arrivò su corner dai piedi di D'Ambrosio, in quel periodo particolarmente ispirato sotto porta. Triplice fischio, sconfitta e futuro che a quel tempo era ipotizzabile tenebroso, e così sarà: il Derby venne pareggiato dal Milan 2-2 allo scadere, poi 3 sconfitte e l'esonero di Pioli, con il ritorno di Vecchi in panchina, sconfitto alla prima con il Sassuolo ma vincitore con Lazio e Udinese.
Oggi Spalletti dovrà essere bravo a non dare per scontato il match, insidioso per lo stadio infuocato e per la voglia dei calabresi di trovare il bis dopo l'impresa dello scorso anno. Il centrocampo dovrà essere più fisico (si va verso il duo Vecino-Gagliardini) e Icardi dovrà essere più al centro della manovra, fondamentale non lasciarlo isolato per 90' come successo 5 mesi fa.