Al passo coi tempi, l'Inter sceglie di presentare via social l'ultimo innesto di un'estate difficile ma comunque importante. Prestito biennale con diritto di riscatto, questa la formula per aggiudicarsi uno dei maggiori talenti del calcio francese, già protagonista con l'Under 21. Ex Caen, Yann Karamoh raccoglie le richieste dei tifosi e celebra l'attuale club, indicando ambiziosi obiettivi. 

"Sono in uno dei club più importanti d'Europa. Allenatore super, spero di essere scelto. Arrivando qui ho realizzato un sogno: ora voglio la Champions League".

Corteggiato da più parti, chiamato ad una scelta significativa per la sua carriera. Nessun dubbio, Inter in testa fin dalle prime battute. Avvio complesso, difficoltà naturali, un pubblico da conquistare, una maglia da onorare. 

"C'erano varie opzioni sul tavolo, ma quando ho saputo dell'Inter ho bloccato tutto. Non mi sarei mai aspettato di arrivare in Italia dopo un solo anno da protagonista in Ligue-1. L'inizio non è stato semplice, lo ammetto, ma ora sono felice: questo club era un mio sogno, ho sempre seguito la squadra. L'Inter ha vinto tantissimo in passato, ne ho sempre apprezzato la storia. Da San Siro mi aspetto 'pazzia' positiva, sarà un'esperienza nuova per me".

Non mancano gli elogi per Spalletti, il nuovo mentore. Poche frecce all'arco del tecnico dopo le partenze di Jovetic e Gabigol, Karamoh può essere una variante preziosa in corsia, secondo perfetto di Perisic e Candreva. 

"Ho avuto modo di seguirlo quando allenava la Roma, è un tecnico eccezionale che ama il successo. Ho inoltre apprezzato i suoi complimenti. Spero di essere scelto e di poter entrare in squadra, perché credo che le mie caratteristiche possano interessare al mister. Il mio punto di riferimento? Direi Eto'o".

In chiusura, un accenno alle peculiarità di campo. Uno contro uno, un feeling innato con il pallone. Decisivo l'inserimento all'interno del gruppo, in una realtà non certo accomodante. Serve pazienza, ma Karamoh non si scompone. Anzi rilancia, nessuna preclusione sulla posizione da occupare. 

"Amo dribblare, mi piace il controllo della sfera e mettere in pratica le varie tecniche, ma devo imparare a essere più rapido. Il mio ruolo? Sono pronto a ricoprirne diversi. Con la nazionale giovanile ho giocato sia come attaccante che come ala sinistra, la posizione in campo non deve essere un aspetto fisso".