La SPAL ha attratto le simpatie di tanti appassionati del mondo del pallone già da maggio, quando ottenne, vincendo la lega cadetta, una storica promozione, a 59 anni dall'ultima partecipazione alla Serie A. Una storia fantastica, di una squadra nata dalle ceneri del fallimento di soltanto 5 anni fa e che, con l'ambizioso patròn Mattioli, era riuscita a rilanciarsi come una delle nuove realtà del nostro calcio. E quest'ambizione il Presidente l'ha confermata anche in sede di mercato.

Ottenuto il traguardo con una squadra formata soltanto da giocatori italiani, i ferraresi ne hanno subito ceduti due nel reparto difensivo (ovvero Tommaso Silvestri e Nicolas Giani), entrambi a titolo gratuito, sostituendoli con due stranieri e pariruolo, ovvero Marios Oikonomou e Bartosz Salamon, giunti entrambi con la formula del prestito secco, gratuito ed annuale con cui poi sono arrivati anche altri giocatori. Fra questi, da ricordare ci sono i riconfermati Filippo Costa ed Alex Meret, e poi via con Alfred Gomis, Alberto Grassi, Federico Viviani, Luca Rizzo, il giovanissimo Gabriel Barbosa - solo omonimo dell'oramai ex talento dell'Inter, da cui sono arrivati sempre a titolo temporaneo i giovani Fabio Della Giovanna e Federico Bonazzoli; dalla Juventus, invece, sono giunti Federico Mattiello e Mattia Vitale. Un totale di 12 giocatori giunti con questa modalità contrattuale, abbastanza per garantire al mister Leonardo Semplici di poter schierare un'intera formazione di giocatori giunti senza spendere nulla.

Con tutti questi prestiti ad abbassare l'età media della squadra (si tratta principalmente di giovani), l'idea della dirigenza romagnola è stata, inoltre, di puntare su profili di maggiore esperienza per rendere la rosa ancora più completa. Allora, il ds Vagnati è prima andato a prendere, dal campionato svedese, altri due classe 1994, ovvero Pa Konate e Sauli Vaisanen (per un totale di 500mila euro spesi per i cartellini). Poi, in difesa ci sarà tutta l'esperienza di Felipe, pagato un milione di euro, mentre in attacco sono arrivati due nomi importanti quali Marco Borriello, che aveva rotto con il Cagliari, e soprattutto Alberto Paloschi, preso sulla base di un obbligo di riscatto per un totale di 6 milioni di euro da pagare all'Atalanta.

Insomma la dirigenza, per un totale di 17 acquisti, sembra abbia fatto davvero il massimo per fare in modo che l'allenatore Semplici possa lavorare con tanta qualità e quantità a sua disposizione, sempre con un'età media genericamente bassa (25,8 anni). Sarà dunque l'entusiasmo dei giovani, unito alla malizia dei più anziani, a unificare un gruppo quasi interamente nuovo: quando questo passaggio sarà definitivamente completato, sulla carta gli emiliani avranno tutte le possibilità di ottenere una salvezza senza troppi patemi. Sembra che il processo, guardando le prime due giornate di campionato, sia a buon punto: prima un pareggio strappato in casa della Lazio, poi un'eroica vittoria all'ultimo contro l'Udinese per 3-2. Ma ci sono ancora 36 giornate.