Corsa, qualità, grinta, forza e leadership. Tutte caratteristiche di due giocatori che l'anno scorso hanno cercato di tenere alto l'onore della Fiorentina, e che quest'anno sono arrivati in sordina in attesa dei botti di mercato che mai sono arrivati. Borja Valero Matias Vecino, qualità e intelligenza del nuovo centrocampo costruito da Luciano Spalletti che nelle prime due uscite di campionato ha sorpreso in positivo. I due, arrivati per un totale di 33 milioni dalla Fiorentina, non erano di certo i nomi che i tifosi dell'Inter si aspettavano, ma alla lunga si sono rivelati degli ottimi acquisti e soprattutto funzionali per il progetto che ha in mente Spalletti. Due settimane fa, proprio contro la viola, la prima uscita ufficiale considerata discreta ma non ancora abbastanza attendibile, sabato invece contro la Roma la prima prova di forza, dopo un primo tempo difficile vista la presenza "non gradita" di Gagliardini.

Partiamo proprio da qui. Perché il centrocampo con Gagliardini non ha funzionato ma con la coppia ex viola sì? La risposta potrebbe essere scontata: Borja e Vecino giocano insieme da più tempo. Potrebbe essere quella giusta, ma i due giocavano insieme in un contesto diverso, in un centrocampo a 4 nella Fiorentina di Paulo Sousa mentre in nerazzurro devono coprire la linea difensiva, e con giocatori differenti: Perisic e Candreva non sono Chiesa e Bernardeschi, davanti c'è un bomber che un pallone su due te lo butta dentro, Icardi, dietro c'è una difesa ancora da rodare ma sicuramente disposta al palleggio. Tutte soluzioni che nel primo tempo non sono state sfruttate, quando in campo c'era ancora l'ex Atalanta. Gagliardini non sta di certo giocando come aveva fatto nei primi mesi a Milano, e sta deludendo Spalletti che l'ha mandato in campo dal 1' in un match importante come quello con la Roma: lento, macchinoso, poche idee e spesso in ritardo rispetto ai centrocampisti. Sostituito al 45', Borja arretrato davanti alla difesa con Vecino, una decina di minuti di assestamento e l'Inter ha ribaltato pesantemente la partita. Il duo funziona perchè sono camplementari: entrambi molto tecnici, lo spagnolo una spanna più intelligente tatticamente rispetto agli altri, con piedi deliziosi e capacità di visione da fuoriclasse, l'uruguaiano centrocampista a tutto campo, bravo sia dietro sia a proporsi (vedi il gol dell'1-3) ma anche attento quando bisogna recuperare palla.

Un duo vincente creato da Spalletti, che può far correre l'Inter, e tanto. Borja e Vecino sono stati i due centrocampisti che hanno percorso più chilometri di tutti nell'ultima giornata di Serie A. Lo spagnolo ha percorso 12.493 km, 9 di questi a ritmo sostenuto (Strootman nella stessa partita ha percorso 11 km, di cui 7 costantemente), ma Vecino non ha fatto peggio: 12.441 km, differenza minima, ma a ritmo sostenuto ben 9.165. La dimostrazione di come i due siano il cuore dell'Inter, grazie soprattutto alla loro posizione. Davanti alla difesa Borja Valero ha la possibilità di farsi vedere, di ricevere palla e di verticalizzare subito, cosa che da trequartista non può fare dovendo ricevere il pallone da un altro centrocampista. Vecino invece risolve le situazioni difficili, gioca facile, fa strappi da 30/40 metri puntando la porta e andando anche a concludere a rete. Insomma, due acquisti azzeccati fino a questo punto. E se fossero loro due i top player della nuova Inter?