La trattativa che ha portato Dalbert dal Nizza all'Inter è stata lunga, lunghissima, ma alla fine è stata fondamentale la volontà del terzino brasiliano di indossare la maglia dell'Inter. La dirigenza nerazzurra, anche grazie a questo, è riuscita a completare un'operazione di mercato che regala a Spalletti un profilo interessante e giovane su cui lavorare. Per Dalbert oggi è stato il giorno della presentazione via social network.

Il brasiliano non ha nascosto la propria emozione per essere stato scelto con forza da un club come l'Inter: "Non riuscivo a crederci quando mi hanno chiamato, ma ho sempre lavorato tanto per vivere un momento del genere. Ma mai avrei pensato che potesse succedere. Quando ho visto che erano interessati a me ne ero entusiasta. Non è mai facile, ma farò di tutto per ambientarmi rapidamente e credo che ci riuscirò. Sono stato anche in altri Paesi". Altri terzini brasiliani importanti sono passati dall'Inter prima di lui, con fortune diverse fra loro: "Maicon ha scritto la storia anche in nazionale, lo ammiro molto. Con Maxwell hanno fatto la storia loro qui, spero di eguagliarli e rimanere nel cuore dei tifosi. Roberto Carlos? E' un mio idolo, in passato vedevo molte partite dell'Inter. Ora seguo Marcelo. Ma Carlos mi è rimasto nel cuore. Tutti all'Inter lo ricordano. Per me non è una pressione ma una responsabilità. Spero di emularlo, sarebbe una grande soddisfazione".

Si parla anche dei primi giorni agli ordini di Spalletti e di alcuni compagni di squadra: "Mi sento bene, mi sto adattando con l'aiuto dei miei compagni brasiliani. Mi hanno aiutato con le traduzioni, mi sto adattando sempre di più. Joao Mario? Mi ha aiutato, come Miranda e Gabigol. Lui è un grande giocatore e un grande compagno, spero di poter ottenere tanti successi con lui e con tutta la squadra. Icardi? Con la Fiorentina ha fatto una grande partita, ho molta stima di lui. E' un buon capitano,  mi han parlato bene di lui. Ma la cosa più importante è la squadra". Infine Dalbert rivolge un pensiero alla propria famiglia: "Se oggi sono qui è grazie alla mia famiglia, mia nonna ha lottato molto con me ogni giorno. In Brasile ho avuto difficoltà ma grazie alla mia famiglia le ho suprate. Abbiamo sofferto molto, sono qui grazie a loro e a Dio".