Un'ottima Inter piega un Villarreal pericoloso solo negli ultimi scampoli del primo tempo. Tanti segnali positivi, altra prova di spessore della squadra di Spalletti.

Inter energica e pimpante sin dalle prime battute, con tutti gli affluenti esterni che s’immergono nel grande mare centrale capitanato da Borja Valero – imponente metronomo - e Joao Mario – tuttocampista di spessore; Villarreal compassato ed attendista, basso a protezione. Il primo brivido dalle parti di Andrè Fernadez arriva al 7’ minuto; Perisic controlla sul lato sinistro del campo, aspetta la sovrapposizione di Nagatomo e lo serve: cross sbrogliato dalla retroguardia spagnola. La Beneamata si riaffaccia in avanti tre minuti dopo: Joao Mario disegna una traiettoria al bacio per l’inserimento forte e centrale di Eder, che lascia rimbalzare la palla ma non trova l’angolo propizio. All 11’, ecco i sottomarini gialli: punizione di Victor Ruiz che scompare nell’area di rigore, prima del tocco – in allungo – di Samu Castillejo, Handanovic controlla. Tanta corsa e sostanza per gli iberici, i quali puntano molto sul giro palla ragionato e sulle corsie centrali; risponde l’Inter con fraseggi veloci che permettono pericolosi inserimenti dei centocampisti intenti a sparigliare le sicurezze della retroguardia avversaria. Botta e risposta tra il 22’ ed il 24’: apre Perisic – sbilanciato, pecca di precisione il suo destro – replica Sansone – fendente che si alza sopra la traversa. Il vantaggio dell’Inter matura poco dopo, al 26’: Azione antologica dei nerazzurri: lungolinea di D’Ambrosio per Candreva, l’87 – di prima – va dentro da Eder, che ferisce con l’interno piede. Dopo una buona mezz’ora dell’Inter, arriva l’acuto del Villarreal, che riesce ad approfittare di un Inter meno attenta dietro e perforante davanti. I primi sentori da Borja Valero - leggerezza difensiva che poteva costare caro, rimedia Handanovic – e difatti poco tempo dopo arriva il pareggio firmato Soldado: Rukavina prende il fondo, cross telecomandato per Sansone, che calcia a botta sicura trovando Handanovic sulla propria traiettoria. Nessun problema, perché il N°9 è una volpe e coregge in rete sulla respinta. Non succede più nulla, il primo tempo va in archivio

Il caldo atroce ed umido che trafigge assiduamente San Benedetto, condiziona la bellezza e la brillantezza della gara. I due mister ne approfittano per cambiare uomini – da segnalare l’esordio in magia nerazzurra di Vecino – e provare nuove tattiche e schemi di gioco. Victor Ruiz colleziona il primo cartellino, mentre l’Inter alza il proprio baricentro e torna ai fasti dei primi 20 minuti. Il cambio di passo giova al pacchetto offensivo nerazzurro, scattante e perforante, in grado di trovare anche il gol del vantaggio: un rimpallo favorisce Jovetic, che lascia rimbalzare la sfera ed in acrobazia sigla il gol del vantaggio, pubblico in deliro, esultanza griffata NBA, alla James Harden. La partita va spegnendosi con il passare dei minuti, con i nerazzurri in totale controllo: partecipa alla festa anche Brozovic: piattone chirurgico al 90' e 3-1 finale.