E' un fiume in pena, Claudio Lotito, che dopo l'allenamento pomeridiano della Lazio, nella giornata di ieri, ha parlato della sua squadra a 360°. Il primo passaggio, inevitabile, è stato quello sul mercato: " Come è la situazione delle entrate e uscite? Che faccio il mago? - apre il Patron - Sono andati via tre giocatori. Biglia è andato via e lo abbiamo sostituito. Va bene Leiva? È andato via Cataldi e abbiamo preso Di Gennaro. È sbagliato? Poi è arrivato Marusic. Nella vita tutti mancano meno che i giocatori. Mancano i presidenti, non i giocatori. Non vi preoccupate. Siamo sempre disposti a risolvere i problemi, li abbiamo sempre risolti tutti".

Problemi come quello di Keita, che ha chiaramente fatto capire di voler partire, creando non pochi problemi alla società: "Io con Keita osservo, faccio l’osservatore. Per Keita sono arrivate diverse offerte importanti. Abbiamo lasciato libero di scegliere il giocatore. State tranquilli che la società troverà le soluzioni adeguate. Le offerte che sono arrivate lo sono. Quella del West Ham ad esempio è pubblica. Le offerte di Juventus e Inter non sono arrivate. Dall’estero sì". E de Vrij? "Chiedetelo a lui se vuole rinnovare - sottolinea Lotito - La nostra volontà è quella di trattenere tutti. Neanche Biglia volevamo vendere. Ma tutti quelli che vanno via dalle altre società non li intervistate? Se sono arrivate offerte per lui? De Vrij non lo abbiamo messo in vendita. Kishna verso il Benevento? Si vede che gli piace il mare. Non è che le offerte mi arrivino per posta". 

E ancora, il Presidente della Lazio non si esime dal rispondere sulle varie domande inerenti il mercato: "Non saremo impreparati sul mercato. Azmoun? Non lo so, sta in Russia, non saprei come dirtelo. Alcuni calciatori sono competitivi in una squadra, altri in un’altra, a seconda del modulo, dell’ambiente, e di altri fattori. Io due anni fa non ho venduto dei giocatori, e oggi dico che ho sbagliato. Se li avessi venduti, mi avrebbero comunque criticato, ma alla fine i fatti hanno dimostrato il mio errore, proprio per il troppo amore nei confronti della società e della squadra. La Lazio è un punto di arrivo, non di partenza. Chi non ha voglia di stare qui, lo accompagniamo. Riconoscenza? Non c’entra".

In merito agli obiettivi della stagione che verrà, Lotito non si sbilancia eccessivamente, ponendo come primo step quello di migliorarsi: "Bisogna migliorarsi, non serve dire la posizione in classifica. Quest’anno siamo arrivati quinti. Noi ci attrezziamo e vi dico: la squadra di quest’anno sarà più forte di quella della passata stagione. Le altre squadre? Sicuramente si sono rinforzate di più, ma quello che conta è il campo. L’ho detto tante volte: le squadre non si fanno con le figurine. Parliamo degli aspetti sportivi. Sulla carta, il Leicester, era una formazione debolissima. Nella vita contano le motivazioni. Vi faccio un esempio: se uno arriva senza una lira da qualche parte del Paese a Roma, e deve studiare, si deve laureare il prima possibile. Darà il 300% per far prima".

Infine, ai microfoni di Mediaset Premium, il patron biancoceleste svela un gustoso retroscena di calciomercato, tornando sugli argomenti detti precedentemente: "Abbiamo ricevuto una strabiliante offerta per Milinkovic-Savic, oltre 40 milioni di euro. Non partirà. Keita? Se vuole andar via porti un'offerta adeguata. In ogni caso non finirà fuori rosa come Pandev. Casi del genere, con me, non ci saranno più. Se non ci saranno novità resterà alla Lazio e Inzaghi lo utilizzerà nel modo che riterrà più opportuno. Non ho ricevuto offerta dalla Juventus e nemmeno dall'Inter. Sono arrivate dall'estero. De Vrij? Non è in vendita. Lulic capitano? Una scelta che mi piace. Kolarov alla Roma? Con lui ho un buon rapporto, ci siamo sentiti spesso in passato. Mi diceva che aveva nostalgia della Lazio..."