Il giorno di Borja Valero è arrivato. Il nuovo numero 20 (la maglia indossata da "El Chino" Recoba), che andrà a rafforzare con  geometrie ed intelligenza tattica la mediana della Beneamata, è stato presentato alla stampa dopo la firma del contratto avvenuta pochi giorni fa. Il centrocampista iberico ha così risposto alle domande nella conferenza odierna nel ritiro dell'Inter a Riscone di Brunico.

Dai problemi dell'ultimo periodo a Firenze alla scelta di accettare una nuova sfida come quella nerazzurra: "Dopo questi mesi di problemi alla Fiorentina con la nuova direzione sportiva avevo bisogno di cambiare. L'Inter ha fatto tutto per portarmi qui e voglio ricambiare la fiducia". Ed aggiunge: "Mi piace essere sincero, non sarei mai partito da Firenze ma dopo quei problemi la situazione era insostenibile. L'Inter è una nuova avventura che volevo fare, sono qui per fare il meglio".

La stima di Spalletti sia dentro che fuori dal campo: "E' importante che ci sia lui, ha dimostrato di essere molto bravo. Mi piacerebbe essere utile dentro e fuori dal campo, ho tanta esperienza anche all'estero e penso di poter essere un aiuto anche per i giovani".

Parentesi sui problemi che lo hanno fatto allontanare dalla Fiorentina dov'era diventato un idolo dei tifosi con il passare delle stagioni: "I miei problemi con la Fiorentina sono legati alla nuova dirigenza spostiva, non la vedevamo allo stesso modo. Non credo mi considerassero importante come sono sempre stato a Firenze. Non si poteva andare avanti così, bisogna anche pensare a se stessi". E glissa: "Posso solo parlare della mia situazione personale. La Fiorentina rimarrà sempre la Fiorentina per me, potevo restare a Firenze per i due anni di contratto , am la situazione era insostenibile, mancava il feeling".

Centrocampo a due o a tre non fa differenza: "Mi ritengo polivalente, posso giocare un po' ovunque in mezzo, anche più avanti o più dietro. A me piace giocare al calcio e voglio sfruttare questi anni".

Considerato un giocatore fondamentale per la capacità di far girare la squadra: "Andrebbe chiesto a chi mi ha dato fiducia in questi anni, da quando sono in A ho giocato sempre titolare. Non segno, non corro e non sono forte fisicamente, però hanno sempre fiducia in me".

In tema Nazionale, forse ha pagato l'essere nato in una generazione di fenomeni, ma allo stesso modo lo ha fatto pure godere: "Sì, ma mi ha fatto godere tanto. Non avevo mai visto vincere la Spagna e sono contento di aver vissuto le ultime vittorie, ho vinto il Mondiale con la Spagna".

Non solo aspettative di vittoria: "Non voglio porre obiettivi, siamo appena all'inizio, dobbiamo vedere come ci mettiamo insieme e cosa fare nel futuro".

Rappresenta la scuola spagnola che ci ha fatto piangere negli ultimi anni, per modello tattico e rapidità d'idea, qual è il segreto: "Ce l'hanno insegnato sin da piccoli e i risultati sono venuti fuori. Nessuno ci credeva tanti anni fa ma pian piano abbiamo iniziato a vincere. Abbiamo lavorato molto bene e forse qualcuno potrebbe imitare quel lavoro. Proverò a fare qui quello che mi hanno insegnato".

Incontro con Pioli e mancato passaggio alla Roma nelle scorse stagioni: "Ho parlato con Pioli ma mai dell'Inter. Non so se ci sia stato l'interesse della Roma, ma all'epoca ero contento alla Fiorentina e non avevo problemi con nessuno. Avrei risposto no".

La sua idea della rosa nerazzurra: "Credo che sia competitiva, ci sono giocatori molto forti. Ora è il lavoro del mister mettere tutti insieme per vincere e restare lassù".

Come sarà con Gagliardini? Per Borja è ancora presto: "Non so, è anccora presto dopo tre allenamenti. Vedremo in futuro ma credo sia una questione del mister. Io farò il possibile in allenamento per aiutare la squadra".

Chiusura con una domanda su Perisic, in bilico tra permanenza e dipartita: "No, non ne abbiamo parlato. Ho giocato spesso contro questi campioni e abbiamo parlato del passato, ci siamo sfidati in Villarreal-Bruges".

Parole riportate da FcInterNews.it