Uno Spalletti a tutto tondo, quello intervistato in esclusiva da Il Giorno. Parlando della sua nuova avventura, il neo-tecnico dell'Inter ha analizzato l'attuale situazione della rosa, con un passaggio sull'Under 21 italiana. In merito alla brutta performance degli Azzurrini, sconfitti per 3-1 dalla Repubblica Ceca, l'ex tecnico della Roma ha detto la sua sul turnover: "Prime bisogna creare lo zoccolo duro nello spogliatoio. il parlarsi, gli allenamenti creano una situazione ancora più precisa. In ogni caso io non comincerò mai dicendo ‘per me siete tutti uguali’, anzi, dirò ‘per me siete tutti differenti'. Ci si parla, ci si conosce, ci si capisce, bisogna ricominciare dalla voglia, dalla passione, dalla tigna". 

Parole importanti, da parte di chi mastica di calcio vivendone appieno i successi e le difficoltà. Sul futuro, invece, Spalletti conferma la sua attitudine "filosofica": "Non ho progetti particolari se non dire la verità. La situazione dell’Inter, i suoi uomini, tutto il mondo nerazzurro chiede verità. E questa sarà la chiave per relazionarci col presente e il futuro. Un anno può andar male, anche due, così è troppo. Bisogna cambiare, trovare una continuità. Stefano (Pioli) sembrava esserci riuscito. Poi tutto è tornato come prima. Sì, dovrò parlare, ma prima a loro, ai calciatori, a una rosa di qualità che può ridare all’Inter l ruolo che merita in Italia, in Europa, nel mondo. Vi garantisco che non parlo da allenatore nerazzurro ma da viaggiatore nel mondo del calcio dove il nome dell’Inter è altissimo".

Incalzato dal cronista, il toscano ha inoltre tessuto le lodi della nuova società cinese: "Sono stato in Cina, ho conosciuto la nuova proprietà, una realtà eccezionale, ho conosciuto anche la Famiglia, so di avere a che fare con gente che vuole vincere, che vuole far crescere il calcio in Italia e anche in Cina, con investimenti importanti". Investimenti che, come auspicato dai tifosi, dovrebbero rinforzare e non poco la rosa: "Ho già detto che cercheremo due difensori di qualità, ma potremo fare di più se riusciremo anche a fare qualche cessione. Poi potrò decidere meglio che fare quando andrò oltre il 4-3-2-1 , oltre i numeri, e arriverò agli uomini, e ognuno di loro mi farà capire se ci sta volentieri, se invece di accontentarsi del mio racconto mi faranno il loro, perché loro sanno cos’è successo in questi anni e dobbiamo dircelo. Poi farò come sempre: a modo mio".