Una stagione davvero importante, per la Lazio di Simone Inzaghi, che ha riportato i biancocelesti nel Pantheon del nostro calcio. Autore di un lavoro certosino, Inzaghi ha trovato il giusto equilibrio, valorizzando appieno tutti gli atleti a disposizione. Intervistato in esclusiva a Premium Sport, il centrocampista Marco Parolo ha parlato proprio del percorso della sua squadra, reduce da un'annata ricca di soddisfazioni: "E' stata una stagione al di sopra delle righe - ha detto - siamo partiti con tanto scetticismo intorno e alla fine siamo riusciti a costruire qualcosa di importante. Peccato per questo calo finale, ma abbiamo speso davvero tanto durante la stagione e quindi c'è stato un piccolo rilassamento dopo la finale di Coppa Italia. Ci può stare ma significa che, se caliamo un attimo la tensione e mentalmente, non riusciamo a fare risultato. E quindi la rabbia per queste sconfitte deve servirci per ripartire al meglio l'anno prossimo".

Passaggio obbligato, poi, sulla finale di Coppa Italia, dove i biancocelesti hanno ceduto le armi alla Juventus: "La Juve è una squadra molto forte, che non sbaglia mai le gare importanti. Loro sono stati bravi a indirizzare subito la gara e c'è anche da riconoscere il valore degli avversari, però questo ci deve fare capire che dobbiamo continuare a crescere. Anche noi dobbiamo essere reattivi subito, prendere quanto di buono ha la Juve e riuscire a tirare fuori quella cattiveria che hanno tutti i loro giocatori. Tutti che lottano, tutti che corrono, tutti che si sacrificano. Questo vuol dire essere una squadra vincente e non a caso sono in finale di Champions League".

In merito alla finale di Cardiff, l'ex Parma tesse le lodi dei bianconeri, che non dovranno però sottovalutare il Real Madrid: "Sono cresciuti rispetto a due anni fa - ha detto - ed ora hanno più esperienza internazionale. Io vedo favorita la Juve e spero per il calcio italiano in una vittoria, perché è bello che il calcio italiano torni a essere primo in Europa". A proposito del calcio italiano, poi, Parolo non può non commentare l'addio di Totti, avvenimento che ha monopolizzato l'ultima giornata di Serie A: "Totti ha fatto la storia della Roma, è stato una bandiera della Roma. Io l'ho affrontato da avversario, è un grandissimo giocatore ed è stato bello lo striscione degli Irriducibili della Lazio. Perché quando giochi tanti anni contro una squadra, il rispetto della tifoseria avversaria certifica ancora di più il tuo valore ma certifica anche la capacità dei tifosi di riconoscere la bravura degli avversari. Io sono della Lazio e devo dire che un derby senza Totti sarà completamente diverso". 

Analizzando la situazione della sua Lazio, Parolo sembra avere la soluzione per migliorare nella prossima stagione: "Per fare bene si dovrà confermare quasi tutta la rosa - ha detto - e poi rinforzarla con giocatori già pronti, come ha già detto il nostro ds Tare. Perché abbiamo tanti giocatori giovani, che si sono dimostrati forti, e per completare la rosa ci mancano quei 2-3-4 giocatori di esperienza che ti possono aiutare. Giocando ogni tre giorni non è semplice preparare la partita, quindi devi avere un giocatore già pronto che possa essere subito d'aiuto. Però questo è un compito della società e saranno loro bravi a individuare i singoli giocatori nel modo corretto. Io spero soltanto che si riesca a mantenere questa ossatura di gruppo per incrementarla con questa tipologia di giocatore"

Campione dentro e fuori dal campo, infine, Parolo è da un anno al comando del Torino Club Gallarate, con cui ha iniziato a giocare. Inaugurando il campo in erba sintetica, il centrocampista sogna di promuovere il calcio giovanile grazie al Club Gallarate, insegnando i valori dello sport e della lealtà: "A un bambino dico che deve sempre cercare di divertirsi e mai dare la colpa agli altri. Ma cercare le risposte dentro di sé e capire che, se non sta giocando, è perché non si sta divertendo. Se uno cerca degli alibi fuori da se stesso, non va da nessuna parte" conclude.