La stagione 2016/17 è andata ormai a libri, ed è stata per l'Inter più che deludente, anche se l'estate l'aveva vista come grande protagonista del calciomercato, chiudendo con un bilancio di circa 100 milioni di passivo. Tutto questo aveva creato grandissime aspettative attorno alla squadra che ad inizio anno era stata affidata a Frank De Boer, forse il primo errore societario della stagione, in quanto affidare una squadra del genere, poco rodata e con molti innesti nuovi, ad un allenatore che non conosce il calcio italiano, è sembrato un azzardo per molti. Infatti l'1 Novembre 2016 il tecnico olandese è stato esonerato dopo solo 8 partite di campionato, nelle quali ha totalizzato solo 11 punti, ed appena 2 in Europa League.

La panchina nerazzurra è stata quindi affidata ad un tecnico italiano, Stefano Pioli, (forse la società si era resa conto di avere bisogno di un trascinatore che conoscesse bene il calcio nostrano). Purtroppo la stagione non ha assunto il  cambio di rotta sperato, e la squadra milanese ha continuato a viaggiare tra alti e bassi. Viene posto l'obiettivo di arrivare terzi in classifica, con conseguente qualificazione in Champions League, ma in pochi hanno veramente creduto alla possibilità di raggiungere questo obiettivo, dato che lì sopra le prime tre della classe correvano a più non posso. Quindi, una volta vista l'impossibilità di raggiungere il podio, è iniziato il periodo peggiore della stagione dell'Inter, che l'ha condotta addirittura ad uscire dalla zona Europea, nella quale, purtroppo per i tifosi, non riuscirà più a rientrare. 

Le note dolenti sono state molte, e altrettante le colpe, dagli errori societari a quelli dei calciatori che sono scesi in campo. Ma partiamo dai primi: la società neroazzura negli ultimi anni ha visto numerose rivoluzioni, dal passaggio di proprietà da Moratti a Thohir, fino al recente acquisto da parte del gruppo Suning, guidato da Zhang. Tutto questo non ha certamente contribuito alla rinascita di questa squadra, che si è trovata in un grande caos dal punto di vista societario, senza sapere chi fosse veramente al potere. La critica che molti hanno promosso nei confronti della nuova proprietà era quella di vedere la Società milanese solo come un business e di conseguenza di non trattarla con l'amore che invece gli aveva riservato il presidente Moratti, quello di un padre nei confronti di un figlio. Anche se, dati alla mano, se non fosse stato per il colosso cinese, probabilmente il bilancio societario in questo momento si troverebbe in profondo rosso.

Quindi possiamo dire che questo primo anno è servito quanto meno a risanare la problematica situazione finanziaria nella quale versava il club, e che per Mr. Zhang le difficoltà non sono state poche dal punto di vista delle scelte da compiere e dell'amministrazione della società. Di certo a risollevare il nome dell'F.C. Internazionale non ci hanno pensato i giocatori che ogni domenica scendevano in campo: purtroppo alcuni acquisti estivi, e degli anni passati, si sono rivelati un grande flop, e hanno sancito l'enorme bisogno che ha questa squadra di avere rinforzi degni dello stemma che è cucito sulla maglia. Pochi, anzi pochissimi calciatori hanno ottenuto il favore del pubblico neroazzuro durante questa annata, ed alcuni, come il capitano Mauro Icardi, hanno spaccato in due la tifoseria, dividendola in una parte, la maggioranza, che vede in lui il futuro dell'Inter ed un valido capitano, ed una minoranza che dopo aver visto la fascia sul braccio di Zanetti non riesce ad accettarla su quello di un ragazzo di 24 anni, arrivato non troppe stagioni fa a Milano, ed arriva a criticarlo per il suo rendimento in campo, anche se dati alla mano, Icardi è stato di gran lunga il giocatore più incisivo dell'inter, con 24 gol e 8 assist considerando solo il campionato. Poi, come incisività, immediatamente sotto troviamo Ivan Perisic, altro giocatore amato e allo stesso tempo criticato per la sua poca costanza in campo, ma fondamentale, con i suoi 11 gol e 8 assist, anche se le ultime voci di mercato lo vedono prepotentemente accostato al Manchester United e quindi sempre più lontano da Milano, grazie ad un'offerta intorno ai 50 milioni da parte del club allenato da Mourinho. 

In conclusione possiamo dire che la stagione dell'Inter è stata, rispetto alle aspettative di inizio anno, un'enorme delusione, ma, come da titolo, "una volta toccato il fondo, si può solo risalire", e le basi per poter tornare a competere ad alti livelli ci sono tutte. La società ha imparato dai suoi errori, e dopo un anno di esperienza si è resa conto di come bisogna approcciarsi al calcio italiano, tanto che prima ancora che la stagione terminasse è iniziata una grande rivoluzione proprio a livello societario, con l'acquisto di Walter Sabatini come coordinatore tecnico del gruppo Suning ed altri possibili colpi futuri. Per quanto riguarda la squadra, molti giocatori sono stati ritenuti non all'altezza, infatti gran parte di loro quest'estate troverà un'altra collocazione lontano dalla sponda interista di Milano, ma c'è uno zoccolo duro da cui ripartire, e che la società sta cercando di blindare. Nucleo composto da gente come Icardi, Gagliardini, Handanovic e Joao Mario su tutti, elementi ritenuti di pregevole fattura e adatti ad essere la spina dorsale di un progetto che forse, finalmente, può ripartire con l'inizio della prossima stagione.

La nota più dolce della stagione certamente è stato il tifo, infatti nonostante tutte le difficoltà, l'Inter ha incredibilmente registrato il record di incassi e presenze allo stadio, con una media di 46,622 spettatori a partita, superando di gran lunga tutte le altre società italiane, e superando anche il suo stesso record, risalente allo scorso anno. Ai tifosi della Beneamata non può essere chiesto altro, se non di continuare a sostenere il club con lo stesso amore con cui stanno facendo, nella speranza che i tempi bui siano finiti e il futuro veda l'Inter tornare ai vertici del calcio Italiano ed Europeo, nel minor tempo possibile.