L'Inter chiude con un vittoria l'ultima trasferta della sua travagliata stagione. Un 1-3 ad una Lazio che rimane in 9 (espulsioni per Keita e Lulic) con le reti di Eder, Andreolli e autogol di Hoedt. Un'Inter che di positivo ci prova anche se non c'è un obiettivo vista la vittoria pomeridiana del Milan di Montella. Ai microfoni di Premium Sport il tecnico Stefano Vecchi è apparso deciso e tranquillo, analizzando una partita che dà un sospiro di sollievo visto che non è stata la peggiore Inter della storia: "L'Inter è una squadra che non riesce a giocare con continuità e gestire le partite. Ci sono individualità spiccate, ma non di palleggio; poi si presta il fianco agli avversari. Oggi l'abbiamo vinta perché abbiamo tirato fuori energie che non sono state tirate fuori prima".
Si parla di personalità e Vecchi sembra non avere dubbi: "L'Inter ne ha, oggi mi piacerebbe rendere merito a chi questa maglia l'ha indossata da sempre come Andreolli e Santon che è entrato dopo mesi, o come Pinamonti che è frutto del nostro vivaio. Oggi han giocato bene in tanti, va dato merito a tutti". Ennesimo caso Gabigol che ha abbandonato la panchina prima del termine della gara, forse perchè deluso di non aver giocato: "Può darsi, come tutti quelli in panchina. Lui aveva altre aspettative ma erano aspettative alte da parte di tutti, società e tifosi; non è sempre solo colpa dell'allenatore. Deve mettere le sue qualità al servizio del gruppo, sarà per la prossima volta". Ma perché non gioca? Vecchi risponde così:"In quest'organico c'è gente come Icardi, Eder che ha fatto benissimo in queste due gare, poi un giocatore eccezionale tecnicamente e umanamente come Palacio che fa gli allenamenti a mille all'ora. Dovrebbero essere da esempio per i giovani". Ed aggiunge: "Gabigol è uscito a partita finita, non aveva senso riprenderlo... Ogni allenatore porta il suo concetto, la squadra ci mette impegno. Poi affrontiamo il Sassuolo che lavora da anni con lo stesso tecnico". La motivazione in queste partite: "Con la voglia di non fare brutte figure, cercando di trasmettere entusiasmo e responsabilizzare i giocatori, che non potevano essere quelli delle sette sconfitte ma forse nemmeno delle otto vittorie, ma che coi giocatori che ha non può avere questa classifica".
Undici allenatori dopo il 2010 sono tanti, e manca la società forte dietro a questo progetto:"Io partirei dai particolari, dal modo in cui si comporterà la società con Gabigol. Sono certo che prenderà provvedimenti, non è vero che la società non è presente, i provvedimenti sono stati presi anche senza dirlo a tutti. Poi c'è gente che continua a fare certe cose e allora sta alla loro professionalità. Bisogna rimettere in ordine le piccole cose, specie dopo un'annata con questi problemi arriva l'occasione per farlo".
Fonte intervista Premium Sport riportata da FcInterNews.it