Per la Lazio è un'altra finale non eccezionale contro la Juventus. Dopo il KO nel 2015, è arrivato il bis per i bianconeri che hanno vinto la terza Coppa Italia consecutiva con una vittoria per 2-0 con gol di Dani Alves e Bonucci in una partita chiusa praticamente nel primo tempo da parte dei torinesi, quasi mai in bilico, nonostante il profuso impegno dei biancocelesti.

Il tecnico Simone Inzaghi rimane comunque soddisfatto dopo questa gara. Ai microfoni Rai Sport l'allenatore ha così definito il match nella sua visione, sottolineando un po' di sfortuna in avvio, quando Keita Baldé ha colpito il palo quando il risultato era ancora sullo 0-0: “Sicuramente stiamo parlando della finalista della Champions ma penso che stasera abbia trovato una squadra che ha fatto la sua partita e che non è stata fortunata, sullo 0-0 abbiamo preso un palo e avrebbe cambiato la partita. Certe partite le decidono le episodi, e oggi non ci hanno aiutati”.

L'infortunio di Parolo, in quest'ottica, è stato sicuramente un altro elemento tutt'altro che fortunato. Il centrocampista ha forzato la sua presenza dal primo minuto per poi uscire dopo 20 giri d'orologio, sofferente: il tecnico non si dice pentito della sua scelta, anzi garantisce che la rifarebbe...  “Le finali si vogliono giocare a tutti i costi, ha provato a tutti i costi a giocare ma non ce l’ha fatta. Già a Firenze non era andata benissimo con la fortuna, abbiamo perso due giocatori molto importanti che erano in un ottimo momento, senza nulla togliere alla Juve. Poi gli episodi non ci hanno aiutato”.

Resta comunque un po' di soddisfazione nel cuore dei calciatori capitolini, tanto criticati a volte negli ultimi anni ma che stasera hanno trovato il tripudio da parte dei propri tifosi aldilà del risultato dopo il match. E l'allenatore non può che esserne fiero:  “Mi ha emozionato vedere uno stadio così. Grazie ai tifosi, i miei ragazzi si sono meritati la standing ovation. Con un po’ di fortuna sarebbe stato diverso: onore ai miei ragazzi, hanno fatto comunque una grande stagione”.