Sette gare consecutive senza vittorie, con soli due punti all'attivo, un'Europa League che si allontana e un'altra stagione disastrosa. L'annata dell'Inter sembra costellata di sole note negative, ed in gran parte è così, ma l'arrivo di Roberto Gagliardini, con annesse prestazioni di altissimo livello nei primi mesi a San Siro, può e deve rappresentare il punto di partenza su cui ricostruire.

Il centrocampista bergamasco, intervistato ai microfoni di Inter Channel, ha raccontato la sua escalation nel suo 2017, iniziata per la verità già nella seconda parte di 2016, all'Atalanta: le sue prestazioni gli erano valse una chiamata dal Ct Giampiero Ventura. Poi, la conferma e l'esordio ad Amsterdam. "Prima l’Inter, poi subito la Nazionale, ma anche qualche critica: sono stati mesi con tante emozioni - ha spiegato Gagliardini - Se ora penso a dove ero un anno fa e dove sono arrivato, sono felicissimo. Ora che ci sono, cerco di dare ancora il massimo: è solo il primo passo".

Tra le gioie del classe 1994 c'è anche il gol a San Siro, contro qualcosa in più che la sua ex squadra: "Purtroppo è stata una cosa un po’ trattenuta perché era contro l’Atalanta, ma comunque bellissima: spero di riviverla ancora". Per il centrocampista è stato il secondo gol stagionale, dopo quello arrivato sul campo del Cagliari.

Dopo l'ottimo inizio, il momento negativo e la flessione degli ultimi due mesi. Il numero cinque dell'Inter ha così analizzato la situazione, non trovando risposte, ma lasciando trasparire determinazione: "Appena arrivato, la squadra stava andando bene, c’era la rincorsa alle posizioni di vertice, poi il calo improvviso che ci sta accompagnando tuttora. Inspiegabile. Dobbiamo venirne fuori il prima possibile. Noi non siamo e non possiamo essere questi. Sta a noi dimostrare attraverso i fatti, al di là dell’obiettivo che andremo a raggiungere. C’è da lottare per noi stessi e per i tifosi: stiamo facendo davvero una brutta figura". 

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