Stoico, concreto, concentrato. Potremmo riassumere così l'atteggiamento di Stefano Pioli, alla vigilia di una partita delicata come quella di domani al Ferraris. L'allenatore ex Lazio non demorde, analizzando con oculatezza la situazione e cercando di fornire le motivazioni della crisi dei suoi. Le parole di D'ambrosio in settimana, coadiuvate dalle continue voci su Conte e Simeone, non hanno di certo giovato ad un ambiente malsano come quello interista, dove Pioli continua a cantare e portare la croce senza darsi per vinto.
Il momento del Genoa non è troppo distante da quello dell'Inter e per questo motivo la partita di domani assume i contorni di un dentro o fuori. Stefano Pioli, in particolare, attende risposte concrete dai suoi ragazzi.
"La partita di domani rappresenta un'importante occasione per rilanciarsi. Sono sicuro che i miei ragazzi si dimostreranno all'altezza, nonostante i problemi delle ultime settimane. Il Genoa, soprattutto in casa, pratica un calcio molto aggressivo, dovremmo stare molto attenti. Ma siamo l'Inter e dobbiamo preoccuparci principalmente di noi, restando concentrati per tutti i novanta minuti"
Come si motiva una squadra a corto di risultati e obiettivi, quando mancano solo quattro giornate al termine? Stefano Pioli non ha dubbi:
"Bisogna essere realisti, ci manca la vittoria da troppo tempo. L'Inter ha il dovere di scendere in campo, ogni domenica, per i tre punti. Le motivazioni ci sono, non abbiamo mollato e la settimana di lavoro è stata positiva. Il risultato di domani ci dirà tanto sul nostro percorso."
Qualche puntata anche sui singoli, in particolare Nagatomo e D'ambrosio. Il primo protagonista dell'errore decisivo contro il Napoli, il secondo salito alla ribalta per alcune dichiarazioni durante la settimana:
"Questo è un buon gruppo, tuttavia ognuno percepisce le situazioni in modo diverso. Se abbiamo commesso l'errore di lasciarci andare, allora quello è stato un errore grave. Yuto? E' un gran professionista, ha dimostrato grande serietà e voglia di mettersi a disposizione dopo la partita col Napoli.E' motivato, come tutti del resto."
Non manca il consueto riferimento a Gabigol, che si spera possa collezionare qualche minuto in più in queste ultime quattro partite:
"Farò le mie scelte domani mattina, come al solito. Si è parlato di tante cose, ma è il momento di concentrarci sulla singola partita per tornare a vincere. Gabriel è cresciuto molto da quando sono arrivato, è a disposizione come tutti i suoi compagni e avrà l'occasione di dimostrare quanto vale."
Tiene banco, in casa nerazzurra, l'emergenza difesa, viste le assenze di Miranda, Murillo e Ansaldi. Pioli risponde così su questo tema:
"Abbiamo qualche defezione importante nel pacchetto arretrato, ma non ci faremo scoraggiare. Di fianco a Medel potrà esserci Andreolli. E' entrato bene contro il Napoli e merita una chance. Bisogna concentrarsi solo sul Genoa, è una squadra molto ostica e farà di tutto per metterci in difficoltà."
Le voci di mercato aleggiano sull'allenatore marchigiano, che tuttavia rincara la dose e resta concentrato sull'obiettivo:
"Non commento le dicerie, quelle le lascio alla stampa. Sono concentrato sulla realtà. La società mi ha dimostrato sostegno e appoggio anche nei momenti difficili. Tutte queste voci non mi destabilizzano, ho avuto solo fiducia dalla dirigenza in queste ultime settimane."
La crisi di risultati, che ha colpito l'Inter nell'ultimo mese, è sulla bocca di tutti e Pioli prova ad analizzarne le cause:
"Il calo è stato evidente, ma non fisico bensì mentale e di atteggiamento. Tuttavia non credo sia il momento giusto per guardarci le spalle. Dobbiamo tornare a remare in avanti rimanendo concentrati, lo dobbiamo ai nostri tifosi, che sono da primi posti."
Il sesto posto non è certo un risultato positivo, alla luce delle spese estive. Ma Pioli non guarda solo il lato sbiadito della medaglia:
"Europa League o no conta solo il valore della maglia che indossiamo. Siamo un grande club e il peso della nostra storia ci sprona a dare il massimo. Sarebbe un peccato non finir bene la stagione, ma i risultati non ci stanno dando ragione e sono loro la vera cartina di tornasole. I numeri purtroppo non mentono, bisogna rimanere compatti."
Chiosa finale sul possibile futuro, della nuova Inter e del suo attuale allenatore:
"Mancano quattro partite, dovremmo dare il massimo e poi, insieme alla società, faremo le dovute valutazioni. Nella prima parte della mia gestione eravamo compatti e solidi, adesso ci è venuto a mancare qualcosa. Il futuro di Stefano Pioli non conta ora, c'è la volontà di finire bene e gettare le fondamenta per la stagione che verrà. Non chiedo miracoli ai miei ragazzi, solamente una cosa: vincere."