Antonio Candreva si è conquistato presto un posto importante nell'Inter, tanto sotto la gestione De Boer quanto con Pioli in panchina. Il suo arrivo all'Inter si è concretizzato dopo una lunga trattativa con la Lazio, lì dove pare avesse problemi proprio con l'attuale tecnico nerazzurro quando allenava i biancocelesti. Contrasti che se avvenuti sembrano ora essere stati superati, visto che Pioli difficilmente rinuncia al numero 87 per coprire la fascia destra dell'attacco dell'Inter.
Candreva a Sport Week, settimanale in allegato con la Gazzetta dello Sport, ha raccontato il suo arrivo in nerazzurro e illustrato quello che è il progetto di Suning per il club: "Per me ha rappresentato un salto di qualità in carriera. Alla Lazio ho passato anni fantastici e i tifosi mi hanno fatto sentire importante, li ringrazierò sempre, ma anche all'Inter società, compagni e tutto l'ambiente mi hanno accolto alla grande fin dal primo giorno. E' un onore essere chiamati da una delle squadre più importanti d'Europa. Ed è importante che sia stato un italiano il primo giocatore scelto per far parte di un progetto che punta a vincere tutto: campionato, Coppa Italia e Champions." Candreva torna anche sulla parentesi di De Boer sulla panchina dell'Inter: "Mi dispiace per come sia andata con De Boer, si è impegnato molto. Ma credo che Pioli abbia la capacità di stare sempre sul pezzo, anche durante la settimana, sempre attento al dettaglio."
Inevitabile poi che si torni sul suo rapporto con Pioli: "Al raduno con la Nazionale mi hanno subito preso in giro: “Ora ritrovi il tuo papà!”. Noi diciamo così perché tra padri e figli si discute spesso. La verità è che alla Lazio ci sono state frizioni che fanno parte del nostro mestiere, ma non ci siamo mai mandati a quel paese. Non c'è stato nemmeno il bisogno di dirci “azzeriamo quello che è stato”, abbiamo solo parlato di come fare al meglio il bene dell'Inter." Meglio che per l'Inter in questo momento significa ritornare in Europa. La partenza falsata ha pregiudicato una rincorsa al terzo posto che ad un certo punto sembrava comunque possibile. Le frenate in serie contro Sampdoria, Crotone e Milan, però, hanno spento le minime speranze di Champions League e anzi fatto scivolare l'Inter al settimo posto, ad oggi fuori dall'Europa in generale. L'Europa League, però, è l'obiettivo minimo per questa stagione e servirà provarci fino alla fine per non rimanere un altro anno fuori dalle Coppe.