Chissà che alla fine la Lazio non debba ringraziare Luis Alberto per aver conquistato l'Europa. Qualcuno, a questo punto, potrebbe alzare la mano e fare una semplice domanda: Luis Alberto chi? Il quesito avrebbe anche motivi fondati per essere sottoposto all'attenzione generale, visto che dal suo arrivo a Roma lo spagnolo non si era di fatto quasi mai visto in campo. Pochissimi minuti, con conseguenza naturale e quasi inevitabile quella di poter incidere poco sull'andamento della Lazio di Simone Inzaghi in campionato.
Eppure in quel di Formello Luis Alberto ha continuato a lavorare con professionalità e pazienza, in attesa di una chance da parte di Inzaghi. Occasione che è arrivata nella gara complicata di Marassi contro il primo Genoa dello Juric bis. Una sconfitta avrebbe avuto ripercussioni forse peggiori a livello mentale che non di classifica, con l'aggravante di episodi dubbi a livello arbitrale che avrebbero potuto far trovare un alibi a tutta la squadra. La botta di Luis Alberto all'angolino, però, ha regalato un pari prezioso ai biancocelesti e ha permesso ad Inzaghi di parlare brevemente dello spagnolo nelle classiche interviste del post gara: "Luis Alberto? E’ stato bravissimo ad entrare in partita e non era semplice. Da tre mesi a questa parte mi sta mettendo sempre in difficoltà, e mi dispiace quando non lo faccio giocare." Fino a ieri si può dire che l'ex centrocampista del Liverpool classe '92 fosse una sorta di oggetto misterioso nella capitale sponda Lazio.
La gioia per il gol, però, è stata evidente fin da subito e anche l'esultanza che tutta la squadra gli ha riservato sotto il settore ospiti ha dato la misura di quanto fosse importante per la Lazio uscire quanto meno indenne da un campo insidioso come quello del Genoa. Sensazioni forti quindi per Luis Alberto che a Lazio Style Channel ha provato a riassumerle così: "Il gol lo dedico alla mia famiglia, a mia moglie Patri, e alla mia bambina di nome Martina. Non posso nemmeno descrivere quello che ho provato, è stata un’emozione talmente forte. Mi sono ritrovato davanti ai nostri tifosi, e con l’abbraccio della squadra. Una grande gioia! Non è mai facile entrare ed essere decisivi giocando poco. Il mio obiettivo ora dev’essere scendere in campo e dare il massimo, il 100%. Da qui alla fine del campionato, se il mister mi sceglierà mi devo far trovare pronto. Era importante fare bene a Marassi, potevamo vincere questa partita. Ci dispiace, ma per fortuna le distanze sono rimaste inalterate in classifica, ed è passata un’altra giornata."