"Obiettivo? Arrivare con l'Inter a giocare ad alti livelli. Poi devo fare gol, questo è il mio obiettivo. Ma giocare ad alti livelli con l'Inter mi manca. Voglio giocare la Champions Leauge. La voglio giocare con l'Inter, speriamo di essere pronti".
Senza alcun giro di parole, Mauro Icardi segna la strada e l'obiettivo per il futuro, dell'Inter e personale. Al di là dei gol, del fatturato in termini di marcature dell'ex Samp, la cosa più importante nell'immediato futuro della squadra neroazzurro è la Champions League, distante adesso otto punti in classifica. Icardi si veste da leader e, tramite il profilo Facebook dell'Inter, parla a viso aperto ai propri tifosi, provando a caricarli in vista del finale di stagione.
"Sono la stessa persona di sempre, chi mi conosce lo sa. Io sono capitano, ma siamo tutti chiamati a dare la nostra mano. Siamo tutti capitani, non vuol dire niente portare la fascia se non ti sacrifichi e non giochi per la squadra. Io ci tengo, e questo mi aiuta a essere capitano".
Per natura, Icardi non è mai stato abituato ad abbassare l'asticella dei traguardi, bensì ad alzarla a dismisura, traendo carica e stimoli da questa ambizione. Anche stavolta non si smentisce, parlando così di cosa si aspetta dalla squadra e dalla società nei prossimi mesi: "Mi aspetto moltissimo da questa squadra, abbiamo le capacità e le qualità per fare grandi cose. La società sta facendo grandi cose anche fuori dall'aspetto della squadra, sta sistemando tutta l'Inter e questo è un aiuto anche per noi. La prima cosa che ci hanno trasmesso è il voler riportare l'Inter dov'era in passato e vincere tante cose. Cercheranno di migliorare ogni anno portando giocatori che possono aiutare la squadra".
In vista della ripresa del campionato, l'attaccante argentino ha parlato del suo stato fisico, oltre a guardare al lavoro svolto con Pioli durante queste due settimane di pausa del campionato: "Se sto bene? Sì, tutto a posto. Mi sono già allenato e sto bene, ho avuto solo una piccola botta alla caviglia e son stato fermo per recuperare bene. La squadra? Serve lavorare sempre bene, al mister piace lavorare su queste cose. Ora è un po' difficile lavorare perché siamo pochi, ma fra poco rientreranno tutti. Per fortuna si gioca lunedì così possiamo recuperare bene. Anche l'amichevole di oggi con la Berretti servirà, facciamo un grande lavoro per avere la capacità fisica ed essere tutti allo stesso livello".
Inter che è cambiata radicalmente dall'arrivo di Stefano Pioli, con Icardi che ha così provato a sintetizzare cosa è cambiato dall'arrivo dell'ex Bologna e Lazio: "Ha cambiato la mentalità di ognuno di noi. Prima mancavano i risultati ed è una delle cose più brutte nel calcio. Quando è arrivato ci ha ridato la voglia, urla quando serve, sa gestire tutti i momenti e questa è una delle cose che ha cambiato. Anche in campo è cambiato il modo di giocare e questo ha aiutato tutti. Nelle ultime gare abbiamo segnato tanto, lui ci tiene al lavoro in settimana e la domenica si vedono i risultati. Penso che abbia fatto un buonissimo lavoro, poi anche quelli che non giocano sono felici, di solito non è così perché magari vorrebbero giocare di più. Lui sa gestire bene queste situazioni".
Si torna successivamente a parlare di gol e della classifica dei marcatori, altro obiettivo di Icardi per questa stagione: "E' importante il mio contributo, ma siamo in 11 a giocare più i panchinari. Ci alleniamo tutti i giorni per fare bene, poi il mister sceglie e chi viene scelto deve dare il suo contributo. Quanti ancora ne voglio fare? Il massimo possibile, due settimane fa ero a 17 poi ho fatto una tripletta e mi sono avvicinato ad Andrea Belotti. Spero di farne più possibile ma soprattutto di aiutare la squadra a vincere. Quello più bello? Di bellezza direi quello col Bologna da fuori che ha preso l'incrocio, così come col Torino". Nonostante tutte queste marcature, tuttavia, ne manca ancora una, particolarmente importante: "Segnare una doppietta nel derby? Va bene anche un gol, non ho ancora segnato al Milan. Poi in una gara così è importante segnare".
Ed ancora, riguardo gli aspetti del suo gioco da migliorare, l'argentino prosegue: "Posso sempre migliorare, a 24 anni si hanno ancora molti margini. Su cosa posso migliorare? Si dice che non aiuto la squadra a fare gol ma ho fatto otto assist. Ma si può migliorare in tante cose".
Un breve, doloroso, passaggio, anche sulla sfida che l'Argentina nella notte ha disputato in Bolivia, senza Messi, Dybala e Higuain. Albiceleste spuntata in attacco, sconfitta a La Paz. Questo il commento di Icardi, tutt'altro che polemico: "Giocare a 3.600 metri è molto difficile, i boliviani sono abituati ma gli altri fanno fatica. Il pallone va sempre lungo perché non sai mai dove finisce. Vedo sempre la nazionale, ma sono consapevole delle difficoltà dell'altura".
Infine, l'inevitabile domanda sul suo futuro, con Icardi che non si sottrae alla questione e con sincerità risponde come ha sempre fatto: "Me l'hanno chiesto tante volte, io voglio restare qui per sempre, sono il capitano di questa grandissima squadra, sto bene a Milano e la mia famiglia anche. Spero di fare una lunga carriera all'Inter".