"Il primo profumo di fiore, accende la nuova stagione. Si inchinano i venti, la neve, il freddo discretamente si tace". Recita così la dolce e melodica poesia di Vincenzo Riccio, i cui primi versi ricalcano a pieno la situazione che sta vivendo il Bologna, la quale ha accantonato il freddo febbraio costellato da quattro sconfitte consecutive in casa, ed ha ritrovato il sorriso, con l'ormai sopraggiungere della primavera, la stagione in cui sbocciano i grandi amori. Le quattro sberle infitte al rognoso Chievo Verona, il rotondo e roboante 4-1 del Dall'Ara, seppur non abbia fatto scoccare nuovamente l'amore infinito, quello viscerale, tra la squadra ed il pubblico, ha almeno il merito di riportare un minimo di tranquillità nell'ambiente rossoblù.
Dopo la vicenda discoteca, con alcuni tesserati pizzicati a fare le ore piccole in un noto locale bolognese, ed il silenzio stampa indetto dalla società, i felsinei inanellano la seconda vittoria consecutiva, riuscendo finalmente a strappare applausi ai presenti sulle tribune dello Stadio Dall'Ara. Una partita iniziata non benissimo, con il gol di Castro a punire un'indecisione della retroguardia felsinea. Sembrava il preludio di un pomeriggio difficoltoso, vissuto in trincea dagli uomini di Donadoni, che però, grazie ad un paio di cambi azzeccati, ruggiscono, e riescono a risollevarsi, strappando addirittura consensi e conseguenti applausi dai supporters emiliani.
Le prossime due sfide, quelle contro la Fiorentina e la Roma, che giungeranno dopo la pausa per consentire la disputa delle qualificazioni ai prossimi Mondiali, diranno molto sulla solidità riacquisita dalla squadra e sulle reali capacità di poter chiudere dignitosamente una stagione, ormai priva di obiettivi, se non quello di migliorare la stagione passata e conquistare almeno un punto in più in graduatoria rispetto allo scorso anno. Con un Bologna gagliardo, come quello visto ieri, con il giusto spirito di abnegazione e sacrificio, è davvero possibile migliorare il risultato del 2015/2016. Il gol del ritrovato Verdi, la doppieta dell'ormai "Frank Lampard bolognese" Dzemaili, e la chiosa finale del figlio d'arte Di Francesco, possono rivelarsi la miccia per far accendere il finale di stagione del Bologna, ed inizare a divertirsi, in questo ultimo scampolo di torneo. Per ogni inverno che passa, c'è sempre un tepore primaverile pronto a subentrare, foriero di vitalità.