Esagerata Inter, esagerato Banega. Il roboante 7-1, con cui la squadra nerazzurra ha spazzato via l'Atalanta, ha avuto come protagonista il centrocampista ex Siviglia, che finalmente sembra aver concluso il periodo di apprendimento nel nostro campionato. A caccia di un ruolo e di un'identità precisa durante la sfortunata, travagliata gestione Frank De Boer, quando venne provato prima regista e poi interno di centrocampo, con Stefano Pioli, dopo un primo periodo fatto di incomprensioni, in cui fu relegato più volte in panchina, l'argentino è stato riportato nella sua naturale posizione, smesso dalla naftalina, regalando finalmente sprazzi di un talento assoluto che sembra aver trovato la sua perfetta dimensione anche in nerazzurro. Un talento rimasto per tanto, troppo tempo in oblìo.
La sfida di ieri pomeriggio al Meazza ha incoronato ufficialmente il talento del made in Rosario. Due assist, ma soprattutto una fantasmagoriga tripletta, che ha permesso all'Inter di vivere un pomeriggio di extralusso, ritrovandosi a pieno con il pubblico interista, da sempre molto esigente. Giocate esemplari, di pura classe cristallina, sciorinate sul prato verde della "Scala del Calcio" con una naturalezza fuori dal comune, quella che solo i grandi campioni hanno nelle corde.
Stefano Pioli è innamorato follemente del Banega 2.0 visto all'opera nelle ultime uscite di campionato. Il tecnico ha ricostruito, riedificato l'Inter per far rendere al meglio il suo centrocampista, e metterlo nelle condizioni di poter spruzzare tutto il suo infinito talento sul rettangolo di gioco. Gli ha costruito intorno una mediana muscolare, una diga composta dai soldati Kondogbia e Gagliardini, di cui "El Tanguito" può beneficiare, potendo focalizzare il suo raggio d'azione venti metri più avanti, e potendo sprigionare senza freni tutte le sue doti al servizio dei compagni.
L'abbuffata nerazzurra ai danni della malcapitata Atalanta, che è seguita ad un'altra goleada, quella di Cagliari, ha consegnato a Pioli un centrocampista "totale", in grado di rifornire i compagni, e finalizzare in prima persona la mole di gioco della sua squadra. A suon di gol ed assist, il gioiello argentino ha (ri)scalato le gerarchie in seno alla mediana nerazzurra, comportando la relegazione in panchina di "Mister 45 milioni" Joao Mario, dando vita ad una situazione a dir poco paradossale. Il tempo di Banega è arrivato, l'anonimo bulbo rimasto sotterrato per tutto l'inverno finalmente sta germogliando, con il sopraggiungere della stagione primaverile, quella dello sboccio dei grandi amori.