Chi ha detto che in nove uomini si debba per forza perdere? Nel 99% dei casi è così, ma il Milan di Vincenzo Montella non la pensa allo stesso modo a riguardo. Contro il Bologna sono arrivati tre punti d'oro per continuare la rincorsa all'Europa, ma quello che ha reso più felice il tecnico campano è la duttilità di Gerard Deulofeu. Lo spagnolo è stato sempre schierato sulla fascia nel corso della sua carriera, ma a quanto pare se la cava anche nei panni di "falso nueve", un termine di cui avrà sicuramente sentito parlare quando militava a Barcellona. Chi lo ha lanciato nel calcio che conta? Un maestro, Pep Guardiola, che lo buttò nella mischia a soli 17 anni in un match contro la Real Sociedad.
Ha già girato l'Europa nonostante la giovane età, ma finalmente sembra aver trovato una squadra che punti su di lui e, soprattutto, che lo metta a proprio agio per farlo esprimere al meglio. Montella lo considera esterno, visto che sulle fasce le scelte sono ben poche, ma nella gara contro il Bologna ha intuito che può tranquillamente schierare il giovane spagnolo come falso centravanti. Questa mossa potrebbe favorire gli inserimenti dei centrocampisti, sfruttando la sua mobilità e i suoi movimenti come fatto nell'ultimo incontro. Montella stravede per calciatori che non diano punti di riferimento, nel corso della sua carriera ha più volte fatto ricorso a un attaccante con caratteristiche più simili a quelle di una seconda punta, rinunciando ai chili e alla forza fisica di un vero e proprio centravanti. Mario Gomez docet.
Come la prenderanno Bacca e Lapadula? Sicuramente si sentiranno ancora più incerti per il posto da titolare, ma questo cambiamento deve essere interpretato come una sorta di stimolo per dare di più, soprattutto per quanto riguarda il colombiano, apparso spaesato nell'attacco rossonero e poco partecipe nella manovra, a differenza dell'ex Pescara, che segna poco ma aiuta molto la squadra in fase di non possesso. Contro la Lazio, Deulofeu partirà come esterno sinistro, ma in caso di necessità non è da escludere il suo spostamento nel cuore dell'area di rigore.