Il Bologna non riesce a riscattarsi dopo la sconfitta contro il Napoli e se possibile deve incassare un k.o. ancora più incredibile. La squadra di Roberto Donadoni cede nel finale contro un Milan ridotto in nove uomini per i rossi sventolati da Doveri a Paletta e Kucka nel corso della prima ora di gioco. Un altro duro colpo per i rossoblu che vivono un momento davvero complicato.

Ai microfoni di Premium Sport Donadoni ha commentato così la prestazione della sua squadra: "Nel secondo tempo abbiamo fatto quasi tutto quello che non si doveva fare. Abbiamo sfruttato male la superiorità numerica. Eravamo troppo statici. Siamo stati poco lucidi, volevamo riscattare la sconfitta col Napoli. Questa voglia di voler fare ci è costata la sconfitta. È responsabilità mia. Subire gol in quella circostanza vuol dire non avere la lucidità necessaria. Mi spiace. I fischi ci stanno, sono giusti: abbiamo perso in casa in undici contro nove.

Bologna-Milan 0-1, tuttosport.com
Bologna-Milan 0-1, tuttosport.com

Io sono il maggiore responsabile. Destro? Quando un attaccante non fa gol gli si addossano delle responsabilità esagerate. Sta avendo delle difficoltà, ma ci ha provato, ha lottato. Dovevamo supportarlo meglio. Abbiamo pagato le nostre ingenuità. Quando sei in superiorità numerica scatta quella convinzione di potercela fare, invece vieni castigato. Questo deve insegnarci qualcosa. Mi assumo le mie responsabilità, ripartiremo col piglio giusto."

Anche Da Costa in mix zone si è soffermato sull'incredibile gara giocata contro i rossoneri: "Abbiamo sicuramente regalato noi i tre punti come anche in altre occasioni. Ci teniamo tanto a portare a casa il risultato ma questo non arriva. Dobbiamo abbassare la testa, lavorare sodo e migliorare in tutti i reparti e negli ultimi passaggi, perchè non riusciamo a creare molto pur avendo la palla tra i piedi. Chiediamo scusa ai tifosi, è giusto che loro siano arrabbiati e lo siamo anche noi. Ci manca l'attenzione giusta e ci vergogniamo di quanto successo oggi. Abbiamo voglia di riscatto perchè non possiamo continuare a fare queste figure qui."