La consapevolezza di essere giunto ad una grande squadra dopo la consueta gavetta, la voglia di dimostrare che la chiamata è arrivata al momento giusto, in barba ad una valutazione comunque molto alta. In casa Inter è stato il giorno di Roberto Gagliardini, il quale si è presentato al suo nuovo pubblico attraverso una conferenza organizzata e presentata in formato web, con l'hashtag #AskGagliardini. E le sue prime parole, pronunciate non senza l'imbarazzo dei grandi giorni, lasciano intendere la sua voglia di far bene: "È un giorno intenso, il primo di questa nuova fase della mia vita - ha dichiarato Gagliardini aprendo l'intervista - : voglio confermarmi in una squadra come l'Inter dopo aver giocato nell'Atalanta. Ho scelto l'Inter perché è una grandissima squadra e mi ha cercato più di chiunque altro. Parlando con la società ho capito quanto sia ambizioso il progetto: Suning vuole portare l'Inter in alto ed è un onore per me che mi abbiano scelto".
Gagliardini potrebbe effettuare il proprio esordio, per giunta già da titolare, nel prossimo impegno dell'Inter, che aprirà il girone di ritorno a san Siro contro il Chievo. Una 'prima' di un certo spessore, considerando che avverrà davanti alla sua nuova tifoseria, ma l'ex atalantino si dice pronto: "Mi sono allenato per essere proprio per giocare, ma poi deciderà il mister. Non mi spaventa giocare a San Siro. Sono stato preso per dare il mio contributo e voglio dare il massimo per questa maglia. Il mio ruolo? A me piace fare la mezzala. Con Gasperini ho giocato in mezzo e mi sono trovato benissimo. Anche nel centrocampo a tre mi sento a mio agio. La mia miglior qualità è il senso della posizione". E allora si passa agli obiettivi per un primo semestre da vivere al massimo con colori già noti, ma con ben altre ambizioni: "Guardando a questa stagione penso sia giusto puntare ai primi tre posti perché la società ci tiene tanto, mentre personalmente essere in nerazzurro è un punto di partenza".
Nel futuro di Gagliardini c'è la volontà ferrea di diventare uno dei centrocampisti di punta della nuova generazione dorata del calcio italiano. Per lui c'è anche la prospettiva di restare a lungo tra le fila dell'Inter, magari a tal punto da diventare imprescindibile negli anni a venire e diventare protagonista, magari decisivo, nella partita che il popolo interista attende con maggiore ansia e aspettative nel corso dell'anno, il derby con il Milan: "Vorrei tra 10 anni essere ancora in una big e nel giro della Nazionale. Vorrei un giorno diventare capitano, mentre più a breve termine mi piacerebbe segnare un gol nel derby, magari al 90'. Il costo del mio cartellino non lo vedo come una fonte di pressione, bensì mi motiva ancora di più".
L'intervista prosegue parlando dei modelli che Gagliardini ha avuto da bambino e da adolescente. Modelli in campo che vanno a prescindere dalla sua posizione in campo, dalle sue doti e dalle sue attitudini in termini di ruolo, a giudicare dai nomi che il centrocampista interista tira fuori dopo aver sentito le domande dei tifosi: "Non ho le sue caratteristiche ma fin da piccolo mi è sempre piaciuto molto Zidane. Ora però mi ispiro a Pogba, che è il massimo nel nostro ruolo in questo momento, anche se in Italia il centrocampista più forte in circolazione è Pjanic".
Tanti elogi, dunque, per quelli che attualmente sono i rivali dell'Inter in Italia e quelli che potrebbero diventarlo in Europa. Ma il presente significa Inter, una società che Gagliardini ammette di aver sempre ammirato ("da bambini ricordavamo e provavamo ad imitare i gol di Ronaldo"), in particolare nella figura di Javier Zanetti: "Ha sempre onorato al massimo la maglia dell'Inter e ha sempre giocato ad altissimi livelli, tanto da diventare il simbolo di questa società e un esempio da seguire per le generazioni future". Belle parole anche per quello che attualmente è proprio il capitano dell'Inter. Un altro argentino, con ruolo e caratteristiche tecniche e umane diverse: "Icardi è un grandissimo giocatore, aver segnato così tanti gol in serie A nonostante la sua giovane età è una cosa che gli fa onore, per me è un campione incredibile e spero che continui così per la nostra squadra e per la sua carriera".
Non c'è solo il calcio nella vita di Roberto Gagliardini. Il suo principale svago sembrano essere i videogiochi, anche se la presenza di una donna nella sua vita di tutti i giorni lo stanno portando a modificare leggermente l'aspetto dovuto agli hobby: "Mi piace molto giocare alla Playstation. Ma adesso convivo e gioco meno perché i miei interessi devono un attimo coincidere con i suoi. Non mi metto nella mia squadra quando gioco con la play".
La sua ex squadra, l'Atalanta, è reduce dalla sconfitta e dalla conseguente eliminazione in coppa Italia per mano della Juventus. Tuttavia, i nerazzurri hanno sfornato tantissimi talenti oltre a Gagliardini, il quale spende parole di grande elogio per tutti: "Caldara sicuramente andrà in un'altra squadra, ma per noi è normale. Quando si è in campo non si guarda nessuno in faccia. Condividiamo questo sport da quando avevamo 15 anni, fuori dal campo siamo amici. Con Kessie ho un bellissimo rapporto, così come con tutti i miei ex compagni. Sta facendo qualcosa di incredibile. Mi ha fatto gli in bocca al lupo, ma anche lui ha un futuro roseo. Anche Conti sta facendo cose pazzesche, se mi chiedessero chi suggerire come giocatore da prendere farei i loro nomi".