L'Inter bussa alla porta d'Europa, il filotto recente riaccende l'entusiasmo generale, l'impatto di Pioli apre a nuove prospettive. Una crescita costante, il successo, rotondo, sulla Lazio a nobilitare il lavoro settimanale. Occorre ora proseguire sulla strada maestra, senza cadere in ulteriori distrazioni. La sessione di gennaio può aiutare il lavoro del tecnico, soprattutto in uscita. La società deve fronteggiare i paletti del Fair Play Finanziario, non sono in agenda, quindi, investimenti pesanti. Qualche ritocco, specie nel mezzo, è però nelle corde degli uomini mercato.
"Durante il mercato di gennaio proveremo a trovare giocatori con caratteristiche che ci mancano, per vedere se possiamo rimediare ad alcune lacune. In primis dobbiamo cercare di migliorare la squadra, poi dobbiamo ridurre il numero dei calciatori in rosa per fare crescere chi resta. Oggi ci sono tanti giocatori nelle rose e per questo che servirebbero le seconde squadre".
Pioli spende poi parole importanti per Banega. Protagonista nel recente turno - suo il gol dell'uno a zero - l'argentino rappresenta il prototipo perfetto del centrocampista moderno. Tecnica superiore, personalità, grinta, un giocatore in grado di fare la differenza. Importante però la crescita a livello fisico, per incidere così con maggior frequenza.
"Banega? Non è di difficile collocamento. A me piacciono i giocatori tecnici, lui rientra tra questi, da lui ci aspettiamo molto perché ha qualità, fino ad ora gli è mancata continuità ma ha quelle caratteristiche per darci qualcosa in più".
Il disavanzo rispetto alla Juve - in termini di campo e di classifica - è ancora ampio, l'obiettivo resta però il medesimo di inizio stagione. L'Inter deve chiudere nelle prime tre posizioni, per rientrare così nella principale manifestazione europea per club. Percorso lungo, tappa dopo tappa, senza tabelle e voli pindarici.
"La Juve ci è ancora superiore per mentalità e forza. Uscire dall'Europa League è stata una vera delusione, la situazione era già compromessa, ma in Israele ci abbiamo messo del nostro. Fare bene in Europa è importante per me e per il futuro dell'Inter. Per arrivare in Champions penso serviranno più di 70 punti ma mancano ancora tante partite e tanti punti. La soluzione vincente è sempre di pensare una partita alla volta".
Il tecnico racconta poi l'avvento in nerazzurro. Un colloquio proficuo, una realtà non semplice.
"Ho dovuto fare esperienza, adesso mi sento pronto e preparato per una squadra così. L'Inter è una grande società, sta attraversando un momento delicato, quindi bisogna lavorare 24 ore al giorno".
"Ero molto positivo dopo il primo confronto con la proprietà cinese, ero stato chiaro con quelle che erano le mie idee, le mie ambizioni e i miei propositi, anche se ammetto che c'è stata un po' d'ansia prima della telefonata decisiva".
Fonte Sky Sport