Si ferma, a San Siro, la marcia della Lazio. La squadra di Inzaghi cede, nella ripresa, all'undici di casa, il gol di Banega indirizza, inesorabilmente, la partita. Una manciata di secondi e la zuccata di Icardi archivia la sfida. Paga, la Lazio, lo scarso cinismo della prima frazione. Mentre l'Inter gestisce il giropalla, senza effettive soluzioni, la squadra biancoceleste ribalta il campo e punge in velocità, con Immobile a rifinire l'operato dei compagni. Handanovic sbarra però la strada alla formazione capitolina e consente all'Inter di archiviare in equilibrio la prima frazione. Fatale, ad Inzaghi e ai suoi, una leggerezza di Milinkovic, cui segue una giocata da fuoriclasse di Banega. Lì cambia l'inerzia.
"A parer mio abbiamo fatto un ottimo primo tempo ma purtroppo non siamo riusciti a fare gol e nel calcio è quello che conta. Una squadra come la nostra non può permettersi di prendere 3 gol in 12 minuti. Non è possibile. L’approccio nel secondo tempo è una cosa da rivedere. Il primo tempo invece meritavamo di chiuderlo in vantaggio, ma loro grazie ad Handanovic è riuscita a non prendere gol".
Il calo nei secondi 45 è ormai una costante in casa Lazio, occorre analizzare con attenzione le difficoltà del gruppo. Una squadra di vertice non può permettersi di abbassare la soglia di attenzione, di naufragare di fronte ad eventi avversi. Inzaghi snocciola numeri pesanti e pone l'accento sulle carenze attuali. La pausa è propizia per migliorare la consistenza della squadra, per risolvere lacune pericolose nella rincorsa alla prossima Champions.
"Abbiamo preso 3 gol in 18 partite nei primi tempi e 16-17 nei secondi. E’ un dato da prendere in considerazione. Certe cose non possono più accadere altrimenti non faremo mai il salto di qualità"
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