Nella Lazio dei giovani che viaggia a due punti di media a partita, uno dei giocatori che più hanno avuto impatto è stato Keita Balde. In estate il divorzio sembrava inevitabile, ma ora l'esterno è uno dei giocatori su cui Inzaghi punta di più nel suo tridente offensivo, completato da Immobile e Felipe Anderson.
Anche di questo ha parlato Keita nel corso di una chiacchierata con Lazio Style Channel: "Ci troviamo bene insieme. In campo sono fortissimi e fuori sono dei bravi ragazzi. In campo ci intendiamo bene e non sono neanche male alla play station. Io, però, sono più forte. Contro Ciro non ho ancora giocato, aspetto che si integri meglio per batterlo, altrimenti si demoralizza (ride, ndr)." Si torna anche indietro nel tempo, al momento del suo arrivo in biancoceleste: "Quei mesi in prestito al Cornelia sono stati fondamentali per costruirmi il futuro. Poi sono arrivato nella Primavera della Lazio e abbiamo vinto uno Scudetto: è stato emozionante dato che l’anno prima lo avevamo perso contro l’Inter in finale. Piano piano ho cominciato ad allenarmi con la prima squadra ed ho dimostrato di essere all’altezza. Devo ringraziare Ederson ed il Tata Gonzalez che mi hanno aiutato ad inserirmi nello spogliatoio."
Spogliatoio da cui sono passati diversi tecnici, come spiega Keita: "Bollini è stato il mio primo tecnico. Mi ha insegnato a non mollare mai, a scendere in campo sempre con la giusta rabbia agonistica. Petkovic mi ha dato serenità, mi diceva di rimanere tranquillo. Reja? Era più simile a Bollini, che intanto era diventato il suo vice. Poi ho imparato da Pioli, mentre Inzaghi mi ricorda Petkovic: mi lascia libero di fare in campo quello che mi riesce meglio. Con Pioli poi Siamo riusciti a riportare la gente allo stadio. Peccato che dopo siamo stati eliminati dal Leverkusen: contro di loro segnai anche un gol, fu una grande emozione segnare in una competizione così importante." Infine la spiegazione del perchè giochi con il 14: "No, sono più giovane e mi ricordo un altro giocatore con quel numero: Henry. Ma in verità perchè quando dovevo scegliere era libero e questo numero piaceva molto a mio fratello."