"La lista degli investitori verrà comunicata con un annuncio ufficiale entro il 3 marzo una volta stabilite le loro quote di partecipazione." Dalla Cina  è arrivata questa nota da parte di Sino Europe Sports, subito dopo che la Gazzetta dello Sport di questa mattina aveva svelato la lista dei sette potenziali investitori pronti ad aiutare SES e Xaixia a chiudere l'acquisto del Milan di Silvio Berlusconi. Una situazione che ancora una volta merita di essere approfondita, nonostante la poca chiarezza che ancora la avvolge.

Questi i nomi che sarebbero stati presentati presentati a Fininvest secondo la rosea, oltre ai noti e già confermati SES e Xaixia appunto, con tanto di dati sulle possibilità economiche di questi soggetti: China Industrial Bank Asset Management, ricavi nel 2015 per 42 miliardi di euro, China Huarong Asset Management, capitale da 14 miliardi di euro, China Zheshang Bank, con un capitale di 8,4 miliardi di euro che nel 2015 ha registrato oltre 3 miliardi di ricavi e 1 miliardo di utili, con un asset di 160 miliardi di euro,  Huangshi Zhongbang Sports Development, realtà specializzata nel settore dell’edilizia sportiva, pare con disponibilità per oltre 500 milioni e asset gestiti di circa 1,8 miliardi, Guangzhou Bank, banca commerciale che, nel 2015, ha registrato ricavi per oltre 800 milioni e 300 milioni di utili e altri due soggetti finanziari, la Jinge Investment Management e la Rentai Investment Changxing. Un potenziale totale da 1000 miliardi di euro secondo alcuni calcoli.

Fassone nel suo viaggio in Cina, gazzetta.it
Fassone nel suo viaggio in Cina, gazzetta.it

Un vero e proprio colosso a nove teste, almeno a livello teorico. Ma perchè a questo punto della trattativa, con 200 milioni di caparra già versati a Fininvest, ancora non si hanno certezze? Il motivo è legato alle famose autorizzazioni governative, l'ostacolo più grosso fino a questo momento dentro questo affare e questa storia intricatissima. Tutti i soggetti indicati a Fininvest si sono impegnati a far parte del fondo messo in piedi da Yonghong Li, ma per poter iniziare a versare le proprie quote devono prima avere il permesso di farlo da parte tanto del governo centrale di Pechino quanto dalle varie autorità locali. Ed è notizia proprio degli ultimi giorni un ulteriore irrigidimento nei controlli per i permessi legati all'esportazione all'estero di capitali cinesi, in particolare all'interno di acquisizioni o partecipazioni all'inerno di squadre di calcio. Esattamente il caso del Milan.