Fino a pochi anni fa una partita come questa sarebbe stata etichettata sotto la voce "testacoda" o consimili, e in effetti i primi risultati ottenuti da quando i neroverdi si sono affacciati alla massima serie italiana confermerebbero la tesi. Oggi invece Sassuolo-Inter si presenta come una partita molto aperta, gli uomini di Di Francesco appaiono da tempo confermati come elemento stabile della nostra Serie A, pur con qualche affanno dovuto ai tantissimi infortuni e al doppio impegno europeo che li ha portati ad occupare la seconda metà della classifica a dispetto di un comunque ottimo avvio di campionato.

Le due vittorie consecutive dei neroazzurri contro Sparta e Genoa hanno portato una necessaria boccata d'aria fresca all'ambiente, dopo il cambio in panchina e la tremenda batosta del San Paolo, ma la sfida di Reggio Emilia si presenta come un ostacolo ben più ostico di quanto si possa pensare. Il fattore campo porta pericolosamente l'ago della bilancia dalla parte del Sassuolo, a causa del pessimo rendimento in trasferta della squadra di De Boer prima e di Pioli ora: l'Inter non vince in trasferta dal 21 Settembre (2-0 all'Empoli) e da lì non ha più ottenuto punti fuori dalle mura amiche (se non nel pareggio nel derby, considerato formalmente fuori casa). A ciò si aggiunge l'inquietante 0 alla casella "punti in trasferta" in Europa League, segno evidente che lontano da San Siro qualcosa non va.

Il "mal di trasferta" però è una patologia non nuova nella storia recente dei neroazzurri, che lo scorso anno nel girone di ritorno avevano ottenuto un solo successo contro il Frosinone, dando il via alla crisi che rovinò l'ottimo girone d'andata disputato. Anche quest'anno il cammino in trasferta era iniziato male perdendo 2-0 a Verona contro il Chievo, ma i successi di Pescara ed Empoli sembravano aver sconfitto questo blocco di risultati, in cui i neroazzurri sono poi ricaduti in pieno. Occhi puntati quindi sul Mapei Stadium, dove per un motivo o per un altro si è sempre avuto spettacolo: tutti ricordano il 7-0 subito da un Sassuolo ancora molto "acerbo", e ancor di più si ricorda lo scontro tra Icardi e la tifoseria neroazzurra, recentemente tornato alle cronache per l'autobiografia dell'attaccante argentino. Maurito in quel match partì dalla panchina, oggi è il faro di una squadra che necessita di un suo colpo da attaccante di razza per ritrovare punti e risultati fuori da San Siro.