Cade l'aquila, azzannata due volta dalla lupa giallorossa. Cade Simone Inzaghi dopo nove risultati utili consecutivi. Una Lazio fin troppo nervosa, condizionata e non poco dai due errori, due leggerezze fatali, che hanno compromesso l'esito di una gara che aveva visto i biancocelesti protagonisti in positivo di un ottimo primo tempo. Questione di cinismo, di attenzione, di imprecisione e di un pizzico di superficialità, decisivi in negativo nel bilancio finale.
Tuttavia, il tecnico dei biancocelesti non condanna i suoi ragazzi, ma analizza così ai microfoni di Sky Sport l'operato della sua squadra: "Cosa è mancato? Un pizzico di cattiveria. Non ricordo un derby dove la Roma nel primo tempo non abbia fatto un'azione. Abbiamo creato qualcosa, non siamo stati bravi ad approfittare. Abbiamo concesso pochissimo ma abbiamo regalato noi i gol nel secondo tempo. Dispiace, tanto, per la gente e per chi ci ha seguito. E' una grandissima delusione, ripeto, soprattutto perché sono i nostri demeriti ad aver condizionato la gara. Dovremmo essere bravi a ripartire domani".
Opaca la prestazione degli esterni d'attacco, Felipe Anderson e Keita, questa l'analisi del tecnico biancoceleste: "Mi aspettavo qualcosa di più da loro. La Roma si è difesa a cinque proprio per evitare le nostre accelerazioni. Ripeto, abbiamo fatto bene quel che ci eravamo prefissati, c'è tanto rammarico per quel che abbiamo lasciato sul terreno di gioco e concesso ai giallorossi". Ed ancora, riguardo gli errori e le leggerezze dei suoi interpreti: "L'avevamo preparata bene. Basta non ha spinto perché era preoccupato da Perotti, e la gara è andata così. Wallace voleva rientrare col tacco e nel derby non puoi permettertelo: è una sconfitta che ci aiuterà a crescere, ma questi errori vanno limati ed evitati. Ovviamente si parlerà tanto di questo derby perso non meritando, ma si guarderà comunque soltanto al risultato. Mi dispiace perché ci abbiamo messo troppo del nostro".
Infine, una nota di merito per la sua squadra: "Siamo stati bravi, molto. La Roma ci ha sofferto, io ho avuto la sensazione dalla panchina che chi poteva far gol eravamo noi. Marchetti non credo abbia fatto una parata decisiva. Questo è il calcio, ci farà capire cosa migliorare. Forse un pizzico di sana ignoranza, con un pallone spazzato in più, ci poteva far commentare tutt'altro risultato".