L'impegno odierno chiude il primo trittico di A di Pioli. Quattro punti tra Milan e Fiorentina, pari di rincorsa ed esaltante vittoria, ora il Napoli di Sarri, non nel miglior momento di stagione. Al San Paolo, l'Inter incrocia il futuro, 90 minuti per scegliere dimensione attuale e obiettivo prossimo. Un risultato positivo può restituire nobiltà alla stagione, un tracollo può definitivamente archiviare propositi di risalita. 

Quattro le lunghezze che dividono le due squadre. Il pari con il Sassuolo - Defrel a stoppare la fuga del Napoli - acuisce le problematiche degli azzurri, l'infortunio di Milik è argomento ricorrente, punto di rottura dopo un avvio ricco di soddisfazioni. Sarri è àncorato al suo dogma, la difesa non convince e il pubblico ribolle. Punti pesanti, allerta massima. 

Pioli lavora alacremente per rifinire la sua Inter. L'impronta è chiara, assalto fisico per accelerare il recupero palla e colpire sfruttando l'effetto sorpresa. Così con il Milan, così in Europa League, così con la Fiorentina. Il rovescio della medaglia è una condizione in divenire. Il secondo tempo è terreno di insidie e paura. A un calo di corsa e pressione si abbina la titubanza mentale che da mesi accompagna il gruppo. Scorie di un passato di cadute e schiaffi.

Continuità e personalità, per immergersi nel fortino partenopeo. "Non è l'ultimo treno", dice Pioli, ma la realtà ha diversi colori.

La probabile formazione 

L'allenamento della vigilia scioglie - a meno di sorprese - gli ultimi dubbi. Si riparte dal modulo, il 4-3-3. Pioli percorre via sicura e conferma l'undici anti-Fiorentina anche al San Paolo. Joao Mario resta quindi ai box per la seconda partita consecutiva, pronto a dare un contributo a partita in corso. Banega si posiziona sulla trequarti, tocca a lui "lucidare" la manovra dell'Inter a ridosso della retroguardia partenopea. Il pensiero rapido dell'argentino può aiutare a scardinare la linea di Sarri, sfruttando, in ripartenza, le falle attuali del Napoli.  

Fondamentale il lavoro di equilibrio di Brozovic e Kondogbia. I due devono supportare a turno gli avanti, ma non devono perdere le coordinate in mediana, esponendo l'Inter alle folate di casa. Quando cala l'intensità, la squadra soffre, occorre gestire, con attenzione, gli spazi. 

Ai lati di Icardi, Candreva e Perisic, con Eder inizialmente in panchina. Palacio - pienamente recuperato - è a disposizione, come Gabigol. Il gioiellino brasiliano attende altra sistemazione a gennaio, per trovare minuti e fiducia. Infine Jovetic, ultimo petalo di una margherita ricca. 

Dietro, D'Ambrosio ed Ansaldi, positivi con la Fiorentina, preferiti a Nagatomo, Santon non è della partita, come Medel. Al centro, Miranda e Ranocchia. Dopo la prova rude ma efficace contro i viola, il difensore italiano ottiene quindi una seconda occasione, in luogo di un Murillo distratto. Attenzione, però, alla velocità degli avanti di Sarri, la coppia Miranda - Murillo può andare in difficoltà, se non adeguatamente supportata. 

Le parole di Pioli 

"Abbiamo fatto cose buone finora, la squadra ha personalità ma ha bisogno anche di trovare maggior fiducia e consapevolezza e con i risultati positivi potrà crescere ulteriormente"

"Ci sono sempre momenti difficili da superare in una stagione, anche nell'ultima partita siamo stati compatti, forse dovevamo chiuderla prima ma abbiamo tanti giocatori di qualità che ci faranno crescere".

La conferenza completa