Lavoro defaticante per i giocatori reduci dalla sfida con la Fiorentina, assaggio di campo per il resto del gruppo. Questo il menù della giornata di ieri in casa Inter. Quest'oggi, si torna a ranghi completi, inizia ufficialmente il cammino che conduce al San Paolo, per una gara in programma - a dispetto della consuetudine - di venerdì. Domani, ultima seduta, prima della partenza direzione Napoli. Ad eccezione del lungodegente Medel, nessun problema per Pioli, che può disporre di un organico ampio e di più soluzioni.
Il 4-2 alla Fiorentina alza la soglia di fiducia della squadra, ma non cancella gli interrogativi che circondano il gruppo. Il calo fisico è ormai pericolosa consuetudine, la disastrosa gestione delle forze e della partita una dolente nota. I giorni che separano dalla super sfida hanno comunque una valenza importante, benzina nel motore e indicazioni utili per approfittare del momento partenopeo.
Difficile pensare a una rivoluzione di campo venerdì, Pioli ha alcune certezze e su quelle basa la risalita dell'Inter. La coppia d'esterni funziona, D'Ambrosio e Ansaldi - ormai stabilmente a sinistra, dopo un inizio, con De Boer, su altra fascia - forniscono una apporto importante e hanno vantaggio su Nagatomo e Santon, così come il tridente offensivo, con Icardi terminale ultimo e Candreva e Perisic pronti a prendere il campo anche centralmente, per battere a rete e aprire spazio agli inserimenti da dietro.
Resta quindi da sciogliere qualche duello individuale, ripartendo dal 4-3-3 o 4-2-3-1. Dopo la panchina con la Fiorentina - complice anche la diffida - possibile il rientro da titolare di Joao Mario. Considerando Brozovic al momento intoccabile, in tre si giocano due posti. Il portoghese lotta con Kondogbia e Banega. Il francese viene da una performance non soddisfacente - non casuale il cambio al tramonto della prima frazione - Banega ha qualità e le sue giocate, in verticale, spaccano la partita. Non ha ancora continuità, ma privarsi della sua superiore visione appare un delitto. Tra rischio ed equilibrio la scelta di Pioli. Ad oggi, probabile una versione d'attesa, con Joao Mario alto in pressione e il duo Kondogbia - Brozovic a protezione della difesa.
Dietro l'unico dubbio riguarda il partner di Miranda. Ranocchia convince più di Murillo (con la Fiorentina spesso oltre il limite il centrale italiano, più volte graziato da Damato), ma la rapidità del colombiano può essere un prezioso antidoto al tridente leggero di Sarri, con Gabbiadini, Insigne e Callejon a "disturbare" la tranquillità nerazzurra. Fondamentale - per sperare in un esito positivo - il ritorno ad alto livello di Miranda e Handanovic (male sia in Europa League che in occasione del secondo gol viola).