Nel pomeriggio di ieri, un'intensa seduta. Esercitazioni tattiche, possesso, partitella, movimenti continui per rifinire meccanismi ancora in divenire. Pioli è un martello, indica la via, richiama i suoi. Il secondo tempo con l'Hapoel - disastroso - è ancora nella mente del tecnico. Errori ed orrori, il punto di non ritorno di una stagione fin qui in chiaroscuro. L'Europa League è ora nel cassetto, resta la A, unico cammino a cui attraccare propositi di ritorno. Guardare la classifica non aiuta, l'Inter è in difetto, davanti si corre, quantomeno per la seconda posizione. 

Si riparte dai risvolti positivi del derby, un passo alla volta, la Fiorentina a San Siro, poi il Napoli al San Paolo. Una settimana, poco meno, per chiarire prospettive ed obiettivi, per dare vigore a un gruppo claudicante, specie a livello mentale. 

Rispetto all'incrocio europeo, Pioli ha meno paletti da rispettare, a beneficiarne è soprattutto la mediana. Disponibili - e in campo - Joao Mario e Kondogbia. L'unico interrogativo riguarda Banega. La Gds pone l'argentino in ballottaggio con Brozovic, difficile però rinunciare al dinamismo del croato, contro una squadra come quella di Sousa che dispone di giocatori di passo e qualità. Il rischio è di perdere il naturale equilibrio, di concedere campo a talenti come Ilicic, Borja Valero e Tello. Probabile quindi un utilizzo col contagocce dell'ex Siviglia, magari nella ripresa, con ritmi più controllati e maggior spazio per incidere. 

La batteria di esterni perde un tassello. Santon è fuori anche per il match di campionato, resta quindi corsa a due per la fascia destra, con Nagatomo in vantaggio a sinistra. Ansaldi e D'Ambrosio hanno al momento le stesse possibilità di vestire una maglia da titolare. Al centro, invece, sale Ranocchia. Tentazione forte, rilanciare il difensore italiano e concedere una pausa a Murillo, in evidente stato confusionale. Troppe incertezze per il giovane colombiano. Si gioca a un tavolo pericoloso, l'esclusione può ripercuotersi sulla fragile tenuta del ragazzo di Cali. 

Le uniche sicurezze albergano nel settore d'attacco. Schieramento consueto, con Perisic e Candreva a supporto di Icardi. Non è al meglio Palacio, ma Pioli ha comunque diverse frecce all'arco. In attesa del probabile prestito di gennaio, Gabigol va in panchina, come lui Jovetic. 

Nel pomeriggio, ulteriore allenamento per sciogliere gli ultimi interrogativi.

Nell'undici qui proposto, J.Mario occupa una posizione avanzata, come nel derby è il primo ad attaccare lo sviluppo di gioco della squadra avversaria. Possibile anche una collocazione più arretrata, con Brozovic sulla trequarti