La Lazio di Simone Inzaghi continua a portare a casa punti e risultati per una classifica che ora comincia a farsi davvero interessante. L'Europa è l'obiettivo dichiarato per questa stagione, più di una volta tecnico e giocatori biancocelesti ne hanno parlato apertamente. Anche i tifosi forse iniziano a credere in questo gruppo, dopo essere stati un po' distanti dalle vicende della squadra nelle ultime annate.
Iniziano forse a credere per davvero anche a Simone Inzaghi, uno che non doveva essere sulla panchina della Lazio in teoria. E invece le pazzie del Loco Bielsa lo hanno riportato all'Olimpico sponda biancoceleste: "Tutti hanno un percorso, si vede che era destino – ha dichiarato l’allenatore a Radio Anch’io Lo Sport – Sono convinto di aver meritato questa panchina. Ci avrei pensato due volte se fosse stata un’altra squadra ma la Lazio è casa mia e non potevo dire di no. Con Lotito non ho mai parlato di Bielsa, non mi va di scherzare su cose così serie. Massima serenità, sarei andato a Salerno e avrei fatto il massimo. Ora le cose vanno bene e proverà a continuare su questa strada. L’Europa l’avevo lasciata da calciatore, sto provando a ritrovarla da allenatore ma è un campionato difficile. Siamo una squadra giovane, con margini di crescita importanti. Dobbiamo arrivare a Natale in questa posizione ma non abbiamo una calendario semplice. Io ora più famoso di Pippo? Qualsiasi giocatore sarebbe alla sua ombra, era un attaccante incredibile. Ma io sono l’unico italiano ad aver fatto 4 gol in Champions e la Lazio, di attaccanti italiani forti, ne ha avuti tanti."
Uno dei giocatori fondamentali per questa Lazio è Biglia e Inzaghi spera in un nuovo accordo con il regista argentino per trattenerlo a Roma: "Biglia andrà via? Penso e spero di no. Sta trattando con la società, spero che rinnovi perché in Europa giocatori come lui in quel ruolo non ce ne sono. Dobbiamo rimanere concentrati sul campo, per il mercato ci sarà gennaio per parlarne." Non si possono però dimenticare i giovani che tanto bene stanno facendo: "Immobile, Felipe Anderson e Keita sono ragazzi che ascoltano. Due li conoscevo già, Ciro l’ho voluto fortemente e si è subito fatto apprezzare per la sua disponibilità. Hanno talento e si mettono a disposizione della squadra anche in fase di non possesso. Ho rivisto la gara di ieri, sembrava che ci divertissimo nel giocare. Loro sono sempre allegri e sorridenti. Wallace? Nelle prime sette partite ha giocato pochi minuti a Bergamo ma ha sempre lavorato nel modo migliore. Ha sfruttato la sua chance dando grande solidità dietro."