Mentre l'Inter è alle prese con il nodo allenatore - ormai si attende la risoluzione di Pioli con la Lazio per darne così l'annuncio - c'è un giocatore che continua a fare il suo senza fermarsi: Mauro Icardi.
Il capitano dei neroazzurri è l'uomo con più minuti nelle gambe, l'insotituibile, l'irrinunciabile che è arrivato già a quota 10 gol (in testa alla classifica capocannonieri insieme a Dzeko), non pochi se si pensa che la scorsa stagione si dovette aspettare fino a febbraio per arrivare a questi numeri.
È un giocatore che si sta avviando sempre più verso la maturità, per lo meno in campo, e sta imparando a diventare sempre più letale: è vero, a volte risulta ancora isolato o poco partecipe, ma ha capito che un attaccante è tale se riesce a fare tanto con poco, ecco perchè non lascia mai nessun pallone sprecato, ogni volta che può si butta alla ricerca di una situazione interessante cercando di renderla ghiotta; ha imparato a sfruttare i colpi di testa e le giocate di piede, a segnare su azione e su cross, ha allenato il fiuto per il gol, fondamentale per un attaccante.
Giocare ad una punta a volte lo limita, rischia di sentirsi isolato e tende ad essere poco partecipativo ma guai a darlo per morto: anche quando sembra non combinare nulla, stupisce con la zampata decisiva, che a volte si concretizza anche nell'assist. Perchè anche in questo è cresciuto, il giovane argentino: nel far segnare il compagno che lo affianca, dimostrando di aver intrapreso, piano piano, quella strada necessaria per sviluppare il suo senso del gioco.
E poco importa se, fuori dal campo ancora non è il capitano che ci si aspetta, se dimostra di essere ancora giovane e un po' spaccone, perchè sul terreno di gioco sa farsi ripagare. E non è cosa da poco: ha dimostrato di non aver subito più di tanto la pressione per lo "scandalo" del libro, riuscendo a rialzarsi e non perdersi.
Soprattutto gioca con naturalezza, anche quando sembra difficile. Insomma il "piccolo" Mauro è diventato grande, ha davanti a sè una lunga stagione per crescere e completarsi dimostrando a tutti, scettici e meno, di essere davvero un uomo su cui contare, un cecchino ma non solo, riuscendo, magari, anche a convicere tutti di poter essere degno di indossare quella fascia così pesante eppure così bella, quella fascia che fino ad'ora è passata di braccio in braccio, come una patata bollente, che cerca disperatamente una casa sicura.
E allora lavora Mauro, senza distrazioni, perchè il futuro si prospetta roseo.