Tra le tante grane che l'Inter del sempre più a rischio Frank de Boer deve fronteggiare, quella riguardante il proprio capiano Mauro Icardi è forse la più spinosa. L'attaccante neroazzurro sta attraversando un periodo tutt'altro che facile: le vicende extracalcistiche legate alla sua autobiografia hanno ormai occupato in pianta stabile le pagine dei giornali, a questo si sommano le aspettative diventate sempre più elevate con il peggiorare della situazione della sua Inter, e soprattutto - forse "summa" di tutto questo - la mancanza di gol che lo sta attanagliando da ormai più di un mese.
La crisi. Icardi non segna dal 21 Settembre, quando con una doppietta stese l'Empoli firmando la terza vittoria consecutiva dei neroazzurri in campionato. Poi l'inizio della crisi, e con essa anche il declino neroazzurro, come se la stessa Inter dipendesse dal suo capitano, incapace di trovare la via del gol nelle sei gare successive. Non è solo la rete che è mancata all'argentino, ma è evidente anche il calo di prestazioni manifestatosi nell'ultimo mese, culminato con il rigore sbagliato contro il Cagliari e l'orrenda prestazione di Bergamo, dove Caldara lo ha facilmente tenuto a bada nel corso dei 90 minuti. A tutto questo si aggiunge anche la sfortuna: l'attaccante neroazzurro il gol contro l'Atalanta l'aveva anche trovato, ma Doveri ha (forse ingiustamente) deciso di annullarlo, suscitando anche le proteste di De Boer.
Declino Inter. Spentosi Icardi, pare essere calato il buio su tutta la compagine neroazzurra. Difficile capire se le sei gare senza reti di Maurito siano causa o effetto di una squadra incapace di trovare una sua identità e di un allenatore non ancora adattatosi al calcio italiano. Le gare dell'Inter testimoniano senza ombra di dubbio la scarsità di palloni arrivati nella zona dell'argentino, ma dall'altro lato sembra che lo stesso capitano neroazzurro non sia più in grado di fungere da punto di riferimento offensivo. L'Inter è parsa quasi dipendente da Icardi, e appena sono mancati i suoi gol hanno cominciato a mancare anche i risultati: 4 sconfitte nelle ultime sei gare, un brutto pareggio a Bologna e una sola vittoria - sofferta - contro il Southampton.
Le cause. Come detto, questo periodo no di Icardi appare tutto meno che casuale. Non si manifestava dallo scorso Gennaio (lì le gare furono 5) un digiuno di reti così lungo per l'argentino. Sicuramente gli ultimi conflitti con la tifoseria non lo hanno aiutato: il ragazzo non sembra sereno in campo, appare bloccato, incapace di liberarsi dalla morsa dei tanti pensieri che lo stanno suggestionando. E allora lotta ma non trova risultati, si arrabbia, va in sofferenza, si innervosisce, e con lui anche i compagni, come Medel che Domenica ha colpito volontariamente Kurtic con una manata, prendendosi tre giornate di squalifica.
Il Torino e Maxi Lopez. Quasi come uno scherzo del destino, domani l'Inter e Icardi si troveranno davanti il Torino di Maxi Lopez, vecchia conoscenza (in tutti i sensi) del capitano neroazzurro, come se non bastassero già i problemi con la propria tifoseria. Ma l'incontro di San Siro sarà anche l'occasione per mettere la parola fine ad un digiuno davvero troppo lungo per un attaccante del calibro di Icardi. Quindi, come sempre, la parola passa al campo.