Continuità. Una parole semplice ma estremamente importante nello sport in generale e specialmente in quello che si gioca con la palla rotonda, i pali e le traverse. Lo sa bene un saggio come Roberto Donadoni, allenatore già da quando giocava. Per centrare la prima vittoria esterna del suo Bologna in questo campionato, l'obiettivo della missione è la capitale: allo Stadio Olimpico c'è la Lazio di Simone Inzaghi che aspetta.
In sede di conferenza stampa, la prima domanda ha riguardato proprio le prospettive sulla sfida di domani: ”Credo che ci siano le possibilità di far bene e di fare un'ottima prestazione. Ma molto dipenderà da noi, indipendentemente dal valore dell'avversario".
I giornalisti presenti in sala hanno voluto indagare la preparazione della partita dei rossoblù, che (come tutti) tornano in campo all'indomani della sosta delle nazionali, con relativi pro e contro: tra i fattori positivi, la possibilità di maturare esperienza internazionale per chi non calca palcoscenici europei con il club, come Ladislav Krejci, protagonista con la sua Repubblica Ceca contro la Germania. “Dobbiamo pensare soltanto a noi stessi e andare lì con grande determinazione. I giocatori in Nazionale? E' importante giocarci, ti dà motivazioni importanti, aiuta a crescere. Ho visto Krejci contro la Germania, affrontare la squadra tedesca è motivo di crescita. Le vere difficoltà sono i viaggi, che possono incidere in maniera negativa. Ma per il resto sono contento se i miei giocatori vanno nelle Nazionali, ancor di più se giocano".
Qualche parola anche sulla preparazione in settimana, e sulla possibilità di sentire un po' la pressione contro una squadra comunque in palla e che, dopo un periodo difficile, ha vinto comodamente le ultime due contro Empoli e Udinese. "Si è potuto lavorare bene in questi quindici giorni. La Lazio ha un valore indiscutibilmente ottimo, e non fa una piega. Ma penso che il Bologna non sia inferiore. E' una mia convinzine, poi magari il campo dimostrerà altre cose. Ma tutti noi dobbiamo avere questa certezza e poi la dovremo traformare in qualcosa di concreto. Lo spirito deve essere questo, la nostra convinzione deve essere questa".
In particolare, il pericolo numero uno è rappresentato da Ciro Immobile, sulla cresta dell'onda nelle due partite in maglia azzurra della scorsa settimana. “E' un ottimo giocatore così come lo è Belotti o qualche altro che è nel giro della squadra azzurra. Sono attaccanti che stanno acquisendo grandi capacità ampiamente riconoscibili e che vanno attribuite anche a quella convinzione di disputare partite importanti” sono state le parole di Donadoni, “lui sta maturando molto da questo punto di vista, è un giocatore difficile da affrontare, se gli concedi spazi diventa pericoloso e allora bisogna fare un ragionamento di squadra, di reparto. Credo definirlo l'attaccante del momento sia comunque riduttivo".
La chiosa finale è stata dedicata all'aggiornamento dell'infemeria, partendo proprio dall'influenzato Krejci: “In due giorni non ha avuto febbre, ci sono buone possibilità di recuperarlo. Oggi viaggerà su una carrozza diversa rispetto ai compagni, ma è a disposizione". Poi si è passati a parlare dell'attacco, partendo dal grande ex: “Floccari ha superato i suoi problemi, ma ha bisogno di minuti nelle gambe. Ma ha l'esperienza per sopperire al problema, devi dirmi lui che è pronto altrimenti andrò col falso nove. Sadiq si sta allenando, ha avuto un problema alla caviglia, ma ieri stava meglio. Destro? Spero di averlo tra 15/20 giorni, ma c'è una lesione che va curata. Dispiace che qualcuno abbia alimentato polemiche inesistenti tra lo staff del Bologna e Mattia”.