"De Boer racconta de Boer", già chi meglio del fratello gemello per raccontare gli aspetti del tecnico della Beneamata Frank? Nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Ronald De Boer fa luce su molti lati del carattere del gemello, dalle idee di gioco alle influenze durante la sua carriera da giocatore/allenatore. Vice dell'Ajax B-1 dal 2012, ha ricalcato (nella carriera da calciatore) la strada del fratello, giocando prima nell'Ajax, poi nel Barcellona ed infine nei Rangers. Si è ritirato nel 2008 chiudendo nel Al-Shamal.
Si parte dalla decisione di accettare una piazza "complicata" come quella di Milano, sponda neroazzurra. Gli viene chiesto se il gemello avesse avuto dubbi nell'accettare la destinazione, oltretutto con delle tempistiche molto brevi, ma Ronald sembra avere le idee chiare:
"E chi potrebbe averne? Prima di tutto, Frank è abituato alle pressioni, e poi l’Inter è un grande club. Magari qualche anno fa avrei pensato più a Frank in Inghilterra o Spagna, ma le cose nel calcio accadono e bisogna cogliere certe opportunità. Ora Frank ha bisogno di tempo, è sempre impegnatissimo, studia due ore al giorno l’italiano. Si sta impegnando al massimo per immergersi nella Serie A. E non dimentichiamo che l’Italia ha grandi club come Juve, Inter, Milan, e anche Napoli, Roma o Fiorentina. C’è un pezzo di storia del calcio del quale parlavamo sempre con Van Basten e gli altri che sono venuti a giocare in Italia. Io penso che Frank avrà successo all’Inter, ma in ogni caso questa esperienza farà di lui un allenatore migliore".
Si continua poi con un'analisi delle difficoltà di inserimento in un calcio, quello italiano, diverso per schemi e mentalità:
"Bisogna avere una visione e saper essere flessibili. Le idee di calcio di Frank sono come le mie e non sono mai cambiate: serve gente che sappia giocare la palla, difensori compresi. Ricordo la mia seconda partita con il Barcellona: Van Gaal decise di schierarmi terzino, anche se ero un centrocampista. Giocavamo contro il Real Madrid e vincemmo 3-0. Intendo questo quando dico che bisogna pensare a giocare la palla in ogni zona del campo. Ma a volte, quando trovi un avversario più forte, devi saperti adattare".
Per il fratello, Frank è un mix tra Cruijff e Van Gaal e spiega il perchè:
"Cruijff era estemporaneo, Van Gaal sapeva che adesso nel calcio ci vuole una struttura a tutti i livelli. Frank ha assorbito questa passione per la struttura. Ovviamente vuole vincere ogni partita e non sarà contento se perderà o anche se pareggerà. Vuole diventare campione d’Italia, per il momento direi che è realistico lottare per le prime posizioni. Questo però è quello che vedo io: Frank penserà sempre in grande, come è giusto che sia nel suo ruolo".
Chiusura sulle critiche, che nelle passate settimane, sono piovute sul fratello per l'esclusione dalla lista dei convocati di Brozovic e la sostituzione "prematura" di Kondogbia:
"Frank ha a cuore disciplina e rispetto ed è giusto che sia così: siamo cresciuti pensando che il rispetto per gli altri fosse la prima cosa e anche un minuto di ritardo è importante. Frank non è duro, è onesto e diretto. Una persona aperta e amichevole".
Parola di Ronald de Boer, il fratello gemello.
(Intervista della Gazzetta dello Sport, ripresa da FcInternews)