Sta iniziando ad ambientarsi, Frank De Boer. Certo, è sempre più a suo agio in Europa che in Italia; ma la sua Inter, promette, ci tornerà presto nella grande competizione continentale. Applicazione, sacrificio e voglia di mettersi in gioco. E' questo ciò che il tecnico olandese chiede ai suoi ragazzi, cercando di ragionare partita dopo partita. In questo, noi italiani siamo davvero perfetti, parafrasando Churchill daremmo la vita per vincere la prossima partita. De Boer sceglie di coccolare i suoi ragazzi uno per uno, dal frustrato Kondogbia all'indispensabile Icardi, attraversando i malumori di Brozovic. D'altronde la pazza-Inter deve a loro la splendida vittoria nel derby d'Italia, ma anche le figuracce con Chievo, Hapoel e Sparta Praga.
"Kondogbia è ancora giovane. Ha tutto il tempo e le qualità per migliorare, ma deve concentrarsi sulle piccole cose che alla fine fanno la differenza. E' un tipo di giocatore, per caratteristiche, simile a Pogba: entrambi vincono i duelli e hanno grande qualità. La sua fisicità, in mezzo al campo, può fare la differenza"
Il discorso, inevitabilmente, cade sul croato Brozovic, protagonista in nazionale ma separato in casa ad Appiano.
"Marcelo ha giocato due partite con la sua Croazia. E' molto importante per noi ma ha bisogno di giocare e lavorare. Abbiamo bisogno di tutti per fare grandi cose. I singoli, nel bene e nel male, non possono fare la differenza, il gruppo si".
Anche Icardi, vero fulcro del nuovo progetto nerazzurro, riceve carezze e buffetti:
"Maurito è davvero forte. Se continuerà così, potrà togliersi grandi soddisfazioni. Credo che l'Argentina si sia già accorta di lui, è solo questione di tempo".
Mauro vive per il gol, ma non solo. De Boer sottolinea la sua importanza anche a livello di gioco:
"Icardi fa la differenza, in ogni zona di campo. Ci dà una grossa mano quando dobbiamo respirare e garantisce un appoggio costante in verticale. Lui e Higuain hanno il gol nel sangue, ma sanno far giocar bene la squadra".
Chiusura, fugace, sulla polemica scoppiata con Maradona:
"Ha fatto bene a non dare troppo peso alle parole di Maradona. Per noi conta solo il campo, tutto il resto sono solo chiacchiere. Non ho da aggiungere altro."
L'Inter di De Boer dimostra di avere enormi margini di miglioramento, ma i punti persi, nonostante la mole di gioco prodotta, possono essere un campanello d'allarme:
"Con la Roma, così come con Bologna e Palermo, abbiamo dominato per larghi tratti e a me sta bene così. Lavoriamo ogni giorno per curare i dettagli che in un campionato come la Serie A sono spesso decisivi. La vittoria contro la Juventus ci ha dato grande entusiasmo, ma non dimentichiamoci il successivo pareggio coi rossoblu. Siamo iin fase di crescita, vedo una squadra molto vicina alle mie aspettative. La Juve è ancora la più forte in Italia, perchè ha delle basi solide e un modello perfezionato. Il nostro obiettivo è quello di avvicinarci il più possibile a quella perfezione, limitando alti e bassi".
Testa al Cagliari, dunque, che in trasferta appare molto più docile:
"Non possiamo abbassare la guardia. Il Cagliari ci darà del filo da torcere. Sono un'ottima squadra. Il nostro campionato passa anche da partite come questa."
Chiusura dedicata a Milik, che il tecnico olandese conosce dai tempi dell'Ajax:
"Mi dispiace molto per lui. E' un uomo, prima che giocatore, di grande carattere. Stava facendo bene a Napoli, ma avrà tempo per togliersi le sue soddisfazioni. La Serie A ha bisogno di fuoriclasse come lui".