Massimo Moratti è probabilmente il presidente più amato della storia dell'Inter insieme al padre Angelo, sotto la loro guida i nerazzurri hanno vinto: 1 Coppa UEFA (attuale Europa League), 8 scudetti, 3 Champions League, 3 Campionati del mondo per club (ai tempi Coppa Intercontinentale), 3 Supercoppe Italiane e 3 Coppa Italia. Un palmares che scalda i cuori di ogni tifoso interista, che dunque lecitamente sperava in questi giorni di rivedere la famiglia Moratti, o parte di essa, alla presidenza del club nerazzurro. L'addio di un presidente, anzi DEL presidente, come Massimo Moratti, ha lasciato malcontento nell'ambiente interista, per quanto la nuova società stia cercando di lavorare al meglio per accontentare un pubblico molto esigente come quello della Nord di Milano. Si sono fatti sforzi soprattutto nell'ultima sessione di mercato con l'entrata in società del gruppo Suning.
Dunque per ora rimandate al mittente le voci che vedevano Moratti e Tronchetti Provera acquistare il 31% delle quote di minoranza da Erick Thohir. Anche un portavoce Pirelli ha smentito una trattativa del genere da parte della propria società o del proprio ad Tronchetti Provera.
L'INTERVISTA A TMW DI MASSIMO MORATTI- Massimo Moratti ha parlato di un possibile ritorno all'Inter ai microfoni di TMW: "Ho letto anche io questa notizia, ma non capisco perché si parli di questo possibile scenario".
Esclude pertanto un ritorno imminente?
"Sì, assolutamente".
Afferma altrettanto anche per un domani non ancora definito?
"Vedremo, non si può mai sapere".
Tanti tifosi dell'Inter la vorrebbero nuovamente operativo in società.
"Mi dispiace deluderli, ma voglio smentire quanto è stato detto. Non è nei miei progetti un ritorno imminente in società".
Sogni di un dolce passo che ritorna, sogni che però devono almeno momentaneamente essere accantonati. Il presente adesso si chiama Suning e si chiama Thohir e gli interisti dovranno continuare a fidarsi della nuova società, che ha comunque già portato a Milano, sponda nerazzurra è chiaro, giocatori del calibro di Banega, Miranda e Joao Mario, oltre ad un allenatore, tanto criticato sì, ma che sta dando una propria anima a questa squadra, oltre a valorizzare giovani come Gnoukouri e Miangue.