Scende in campo Erick Thohir. Al sito ufficiale del club, l'indonesiano riserva le sue considerazioni sull'attuale momento della squadra. Il capitombolo europeo pone De Boer sulla graticola - aldilà delle smentite di rito di Ausilio - e costringe i vertici societari a parare il fuoco dei media. Thohir ammette candidamente la figuraccia infrasettimanale.
"Purtroppo la prima partita di Europa League non è andata come volevamo. Non solo il risultato è stato molto negativo, ma la prestazione dei ragazzi non è stata all'altezza di quello che ci aspettavamo e di quello che possono fare".
Importante reagire subito alle avversità, compattarsi nella tempesta. Capello, Prandelli, nomi pesanti che schiacciano le giovani spalle di De Boer. Thohir tende la mano al tecnico all'alba di una sfida dal sapore antico. Arriva la Juventus, il tycoon attende una risposta di carattere.
"Non bisogna distrarsi in un momento così complicato e dobbiamo essere assolutamente vicini a Frank de Boer che saprà trovare il modo per far crescere questo gruppo di ragazzi e riportarli a lottare per le posizioni che un club come il nostro merita".
In chiusura, un richiamo a principi fondamentali. Thohir scuote la squadra, lavoro e umiltà per risalire la corrente. Unione d'intenti per sopperire alla latente autostima.
"Bisogna parlare poco e lavorare sodo. Ci vuole concentrazione, fiducia, rispetto per i nostri tifosi e carattere per rialzarci. Ma siamo l'Inter e sono sicuro che lo faremo".