Il ribaltone di Coppa alza il livello di guardia. Dopo gli applausi d'estate - per una campagna di rafforzamento a cinque stelle - i fischi di settembre, alla prima uscita europea. L'Inter si riscopre fragile, di fronte a un undici di volontà e sacrificio. Cede il passo all'Hapoel e si espone al fuoco della critica. Il calendario offre al gruppo nerazzurro occasione di immediato riscatto. L'incontro con la Juventus - fischio d'inizio domani alle 18 - assume maggior rilevanza dopo la recente caduta. Il tecnico olandese - sul banco degli imputati - ammette gli attuali problemi e sfida apertamente la prima forza del campionato

Qualche interrogativo all'alba della sfida in casa Inter. Ansaldi è in progresso, ma l'impressione è che non sia a disposizione per la gara di domani. In caso di recupero dell'ultima ora, panchina per l'ex Genoa. La defezione di Ansaldi espone la retroguardia di casa. Il mercato lacunoso - nel settore di difesa - presenta conto salato già in avvio di stagione. Per la gara con la Juventus, possibile riposo per D'Ambrosio, con Santon sulla corsia di destra e Nagatomo sul fronte opposto. Al centro, Miranda. La presenza del brasiliano è essenziale per dirigere lungo i giusti canali l'esuberanza di Murillo. 

Mediana a due, con Medel ad affiancare Joao Mario. Ieri la presentazione del portoghese, in compagnia di Ausilio. Con questo modulo - il 4-2-3-1 - panchina per Kondogbia, in chiaroscuro in queste prime uscite. Difficile che De Boer scelga di privarsi di Banega per aumentare il peso fisico a centrocampo. 

L'argentino - come con il Pescara - si posiziona sulla trequarti, con licenza di arretrare per dare respiro e pulizia alla manovra. Conferma anche sul fronte offensivo. Perisic, dopo i problemi dei giorni scorsi, è arruolabile e pronto ad occupare la mancina. Candreva completa il lotto d'esterni, con Icardi terminale offensivo.