L'Udinese, per la porta, è ricchissima di talenti. Uno di questi è Alex Meret, classe 1997, che la società ha deciso di mandare a giocare in prestito alla SPAL quest'anno, sulla falsariga di quanto fatto l'anno scorso per Scuffet al Como. Raggiunto dai microfoni di calciomercato.com, il ragazzo parla del suo approccio con la nuova realtà, della sua esperienza nelle selezioni dell'Italia e svela anche un piccolo retroscena di mercato.
In passato il Milan era sulle sue tracce. “C’è stato qualcosina a gennaio, ma ho preferito rimanere. Tanto che li abbiamo eliminati ai playoff. E’ stata una scelta vincente. Il debutto con l’Udinese è stato qualcosa di emozionante. Ho fatto tutto il percorso nelle giovanili del club, dai pulcini, ed esordire con la squadra per la quale ho sempre fatto il tifo è stato un sogno“.
E ora il prestito alla Spal: “Ho trovato una squadra completamente diversa rispetto a Udine. Qui siamo tutti italiani, mentre all’Udinese eravamo in minoranza. Mi trovo benissimo, nonostante non abbia fatto il ritiro con i compagni sono stato accolto alla grande. Ferrara è una città splendida e tranquilla. Obiettivi? Per quanto riguarda la squadra la salvezza, poi se arriva qualcosa di più grande meglio, per me mantenere la titolarità e mostrare quelle che sono le mie qualità“.
In estate anche la chiamata dalla Nazionale Maggiore. “Sono stato fortunato, ho ricevuto una chiamata inaspettata. E’ un qualcosa che ti aiuta a crescere, un’esperienza in cui impari molto. Ti alleni con i migliori e con il migliore. Sono stato accolto benissimo e ho lavorato bene sia con i 3 portieri che con il resto del gruppo. Conte? Un martello, uno che pretende molto ma che ha creato un grande gruppo e credo si sia visto“.
Quindi la consacrazione in U19: “L’Europeo Under 19 è stata una belissima esperienza. Abbiamo affrontato i migliori d’Europa. Noi siamo un grandissimo gruppo, lavoravamo insieme da 3 anni e siamo molto affiatati. Questo ha fatto la differenza, non abbiamo mai mollato. Peccato per l’esito della finale, c’è ovviamente un po’ di amaro in bocca. Siamo comunque orgogliosi di quello che abbiamo fatto, nessuno ci sperava. La parata più bella? Quella con la Germania, partita in cui sono stato maggiormente impegnato. Ho tolto la palla dall’incrocio a Serra, sembrava già gol…“.
Scuffet. Un nome al quale più volte sei stato accostato. Con lui ha un grande rapporto.
“Non mi ha detto niente di particolare se non che è quello di B è un campionato difficile. Ci saranno momenti belli e difficili, mi ha consigliato di mantenere sempre l’equilibrio e tenere alto il livello di concentrazione“.