La prima vittoria in campionato è arrivata in trasferta, contro un avversario che si è dimostrato di valore come il Pescara, grazie anche al coraggio dalla panchina di Frank De Boer. Senza dimenticare i gol di Mauro Icardi, capitano e top player dei nerazzurri anche nella versione dell'olandese ex Ajax.

Adesso, però, per l'Inter è il momento di pensare all'Europa e all'esordio in Europa League. Il sogno rimane la Champions ovviamente, ma anche la seconda competizione europea è un obiettivo importante per la società. A San Siro domani arriva l'Hapoel Be'er Sheva, squadra israeliana non troppo conosciuta forse: "Non li conosco, ma i video possono aiutare. Non è il campionato più conosciuto, ma rispettiamo l'Hapoel, e molto, sono arrivati vicini alla qualificazione in Champions League. Quando elimini l'Olympiakos e rischi di farlo con il Celtic vuol dire qualcosa, che c'è qualità nella squadra. Dobbiamo prendere questa squadra con molta serietà. Vuoi vincere ogni partita, sarebbe estremamente importante una seconda vittoria, vorremmo normalmente fare 9 punti nelle tre partite europee."

La vittoria contro il Pescara ha evidenziato miglioramenti e cambiato l'atmosfera secondo il tecnico: "Abbiamo controllato la maggior parte del tempo, creando molte palle gol. Abbiamo concesso troppe occasioni, c'è da migliorare. Mi sono piaciuti soprattutto i 20 minuti appena prima del gol, ma non bastano. Dopo una vittoria di questo tipo c'è un ambiente diverso. Abbiamo lavorato duro, ottenendo il risultato che volevamo. Dobbiamo continuare così." 

Mauro Icardi, passioneinter.com
Mauro Icardi, passioneinter.com

Insieme a De Boer ha parlato anche il capitano dell'Inter Mauro Icardi: "Io l' ho sempre detto, nella squadra ci sono tanti leader. Alle volte si dice che io dovrei esserlo, ma siamo parecchi che facciamo questo lavoro, comandare e portare questo gruppo dove vogliamo. Io sono attaccante, faccio gol, ma non mi porto la squadra sulle spalle, lavoriamo in undici dentro il campo, dal portiere al centravanti. Ognuno ha le sue responsabilità.Non ho detto che non mi voglio caricare la squadra sulle spalle. Succede nel calcio, ho fatto i tre gol finora in campionato... però sono l'attaccante e devo farlo. Quando segno poi c'è il lavoro da parte di tutti. Per quello dico che devo caricarmi l'Inter sulle spalle, ma siamo 25 giocatori e vogliamo dare un contributo. Tutti dobbiamo dare qualcosa in più, non solo chi fa la differenza in una partita." 

In parte la testa è già alla Juventus Domenica sera, ma l'Europa è sempre Europa: "È giusto che si pensi, ma noi siamo dei professionisti e domani c'è un'altra partita, altrettanto importante perché stiamo giocando in Europa. Il nostro obiettivo era la Champions, ora siamo in Europa League e dobbiamo fare bene. Se ci vogliamo abituare alla Champions sarà così."