Un gol di Perica - con deviazione decisiva di Abate - spinge l'Udinese a San Siro. Al tramonto di partita, Montella assapora l'amaro calice della sconfitta. Non basta un corposo recupero per riallacciare i fili dell'incontro, il Milan sbatte sul muro friulano e incassa il secondo K.O consecutivo, dopo l'ottimo avvio con il Torino.
Al termine, il tecnico rossonero mostra grande amarezza per l'epilogo sfortunato, ma non nasconde i limiti della sua squadra. Udinese accorta, attenta a non concedere nulla a un Milan superiore dal punto di vista tecnico. Manovra lenta quella del diavolo, facile per l'undici ospite disinnescare le scarne idee di gioco.
"Non siamo contenti. C’è molta amarezza per questo risultato, si è rivelata una partita difficilissima come pensavamo, l’Udinese era molto compatta, molto bassa, era difficile trovare un cambio ritmo. Subire gol nel finale però è stata veramente una beffa, c’è stato anche un pizzico di sfortuna per la deviazione (di Abate, ndr). Peccato perché quando non puoi vincere devi riuscire a non perdere".
Poche occasioni, come da previsione. Montella sottolinea le carenze in mediana e punta il dito sulla scarsa efficacia dei suoi in corsia.
"Avevamo iniziato bene, noi sapevamo che era una partita in cui sarebbe stato difficile avere occasioni, ci sarebbe servito un guizzo o un pizzico di fortuna (come è poi successo all’Udinese) e invece non l’abbiamo avuto. E’ chiaro però che non abbiamo avuto il cambio di passo centrocampo e sugli esterni per metterli in difficoltà".
Chiusura dedicata a Lapadula. Una manciata di minuti per l'ex Pescara. Condizione in divenire, Montella dosa l'attaccante in attesa di una miglior forma. Non un esterno Lapadula, parola del mister.
“E’ con noi da un mese e nella passata stagione, a Pescara, giocò il ritorno praticamente senza potersi allenare, non so quanti minuti a oggi possa garantirci. Il suo ruolo? Sicuramente non come esterno. Lui è più attaccante, deve giocare prima o seconda punta, sugli esterni sarebbe una forzatura”.
Fonte Mediaset Premium