Banega, Joao Mario, Gabigol, Candreva, Ansaldi, Caprari (che resterà quest'anno a Pescara). Sei gli acquisti dell'Inter in questa estate, senza contare Caner Erkin, di ritorno al Besiktas in prestito con diritto di riscatto: senza fare troppo scalpore. Un acquisto voluto da Mancini e bocciato da de Boer. Sei, come i nomi sul taccuino di Ausilio per aggiungere il tassello definitivo ad un mercato secondo, fino ad ora, solo a quello della Juventus. Ma chi sono questi sei? Quattro li conosciamo già molto bene: Cacères, Lichtsteiner, Darmian e Criscito. Due italiani e altri due che nel campionato italiano ci stanno da tanto. I restanti due sono Garay e Lindelof: il primo un centrale difensivo navigato e di grande esperienza, il secondo un giovane svedese di 22 anni che può ricoprire più ruoli, principalmente quello di difensore centrale, ma che se la cava più che bene anche come terzino destro e mediano di rottura. Andiamo ad analizzare per bene ogni situazione riguardante questi giocatori.

DARMIAN- Giovane, di già sicura esperienza sia nazionale che internazionale, italiano e chiuso dai vari arrivi in casa Manchester, sponda United. Mourinho, si sa, è in ottimi rapporti con l'Inter, avrebbe piacere a dare una mano ai nerazzurri, sprofondati in un baratro dopo il suo addio e la conquista del famigerato triplete. Allo stesso modo non la pensa la dirigenza dello United, che ha dichiarato, con una mail ufficiale fatta recapitare all'Inter, che Darmian non è in vendita. Altro ostacolo sarebbe l'alto ingaggio del giocatore. Tattica o effettivo due di picche? Staremo a vedere oggi.

CACERES- Probabilmente sarebbe la scelta più giusta per i nerazzurri. I motivi? E' un giocatore d'esperienza, avanti con l'età, ma non troppo (29 anni), che può dare sicurezza ad un reparto apparso fragile sia nella fase prestagione che nell'inizio di campionato, sebbene i miglioramenti nella sfida col Palermo siano stati enormi rispetto a quella col Chievo Verona. In più Cacerès può occupare ogni posizione dello scacchiere difensivo, sia con una difesa a tre, sia con una difesa a quattro, adattandosi bene anche come eventuale esterno di centrocampo in un 3-5-2 che de Boer ha già usato nella prima giornata. L'ex Juventus non rappresenterebbe un problema per quanto riguarda la questione extracomunitari. L'ultima squadra ad averlo tesserato è stata per l'appunto la Juventus, senza contare che il giocatore è rimasto a vivere in Italia e si sta allenando a Como, dove è stata controllata la sua condizione fisica che sembra essere più che ok nel caso dovesse ricevere una chiamata, magari quella di Ausilio. L'unico scoglio da sormentare è quello legato all'ingaggio, con l'uruguaiano che chiede più di quanto l'Inter sia disposta ad offrirgli, nonostante il suo acquisto sarebbe a parametro zero e dunque non da escludersi anche dopo la chiusura del mercato (23.00 del 31 Agosto)

LICHTSTEINER- Sullo svizzero non c'è molto da dire. Lui vorrebbe andare via vista la forte concorrenza che c'è alla Juventus, con Dani Alves primo nelle gerarchie di Allegri e con l'imminente ritorno a Torino di Cuadrado. La destinazione Inter gli è gradita e i nerazzurri lo vorrebbero in rosa. Piccolo inghippo: la Juve ha risposto un no secco. Una risposta sicuramente legata anche ai continui due di picche dell'Inter per Brozovic. Probabilmente Lichtsteiner vestirà comunque nerazzurro, nella prossima estate quando il suo contratto attuale scadrà e potrà essere acquistato a parametro zero.

CRISCITO- Mimmo Criscito costa troppo, questa è la verità. Le richieste dello Zenit sono altissime, 15 milioni di euro, che, diciamocela tutta, non vale la pena spendere per un giocatore di 30 anni che nell'ultima stagione, fra infortuni e scelte tecniche, ha totalizzato solo 14 presenze. In più, fatto non da trascurare, l'ex Genoa è da ormai cinque anni nel campionato russo, che non può sicuramente essere paragonato a quello italiano in quanto a coefficiente di difficoltà ed impegno.

GARAY- Sarebbe un grande acquisto, questo è sicuro, nonostante l'età. Un centrale di sicuro affidamento e di grande sostanza ed esperienza, argentino e si sa che gli argentini all'Inter difficilmente fanno male. I tifosi interisti ricorderanno sicuramente l'ultimo centrale argentino passato per la Pinetina, vestiva la maglia numero 25 e veniva chiamato "The Wall". Anche qui i problemi sono di natura economica, lo Zenit spara alto anche per lui. La richiesta è di circa 30 milioni, spalmambili con qualche bonus. Il giocatore però ha espresso la volontà di tornare in Spagna, dove ha già giocato col Real Madrid, sponda Valencia. L'accordo è quasi raggiunto e l'ipotesi Inter è più lontana che mai.

LINDELOF- Chi? Questa è la domanda che molti si staranno facendo. Un ragazzone di 1,87 metri, classe '94 in forza al Benfica. Già nel giro della nazionale maggiore svedese, dopo aver vinto l'europeo con l'Under-21 in Repubblica Ceca, è stato convoncato per lo scorso Europeo in Francia. Polivalente come Caceres, può giocare sia da terzino che da centrale, senza disdegnare la mediana quando c'è da spezzare il gioco avversario. La sua clausola rescissioria è alta: 30 milioni. Ausilio sta pensando ad un prestito per quest'anno, per poi monitorare meglio la situazione l'anno prossimo, ovviamente il Benfica fa muro e chiede soldi cash per lasciare andare il 22enne.

YAO, MIANGUE, RANOCCHIA, ANDREOLLI- Questi giocatori sono già presenti nella rosa dell'Inter. Il primo è stato uno dei protagonisti indiscussi della storica promozione in A del Crotone di Juric. Trenta presenze da titolare fisso, le partite non giocate sono dovute ad un infortunio muscolare. Tutto fa pensare ad un predestinato e probabilmente nella difesa odierna dell'Inter non sfigurerebbe come riserva, calcolando anche il fatto che può agire anche come terzino destro oltre che da centrale. Ah, classe '96 ivoriano, nazione che negli ultimi anni è fucina di talenti. Miangue lo conosciamo già meglio, sì perchè de Boer lo ha buttato nella mischia contro il Palermo e il belga ha fatto una figura più che dignitosa, proponendosi bene e mangiando la fascia su e giù, con qualche imprecisione con la palla fra i piedi, ma cosa si può pretendere da un ragazzo del '97 esordiente in Serie A? Il suo ruolo preferito è quello di terzino sinistro, ma può occupare benissimo il centro della difesa, soprattutto grazie ai suoi 192 centimetri. L'anno scorso è stato uno dei baluardi della primavera dell'Inter. Ranocchia e Andreolli: due ai quali la fiducia la si continua a dare, ma che deludono ogni volta. Ranocchia ha giocato nel precampionato e nel match contro il Chievo con risultati disatrosi, anche se de Boer ha più volte affermato di volerlo recuperare. Andreolli ritorna da un presto al Siviglia, è momentaneamente infortunato, ma non rientra nei piani dell'Inter.