Pioggia di milioni al tramonto di un'estate di rinnovamento. L'Inter svela il nuovo look all'alba di una stagione forse decisiva nell'economia del progetto in essere. Rivoluzione societaria e di campo. Via Mancini, dentro De Boer, tecnico preparato, sulla stessa lunghezza d'onda del gruppo Suning, in sella dopo la parziale uscita di scena di Thohir e l'addio definitivo di Moratti. Braccio di ferro silenzioso al tavolo delle trattative, prima di un botto fragoroso in un venerdì d'agosto.
72.5 milioni, una cascata che inonda Milano e il mercato, che dissipa le ombre del debutto e riaccende la passione. Una giornata fiume quella di ieri, tra flash e notizie, una lunga rincorsa per immortalare l'approdo di due gioielli del calcio mondiale. Giovani, di acclarato talento, con un futuro da rifinire. La filosofia di Zhang e del suo clan è chiara, nessun giocatore al crepuscolo. Ecco allora la chiusura, congiunta, di due operazioni. Il primo a sbarcare in Italia è Gabigol, fuoriclasse brasiliano in luce alla recente rassegna olimpica. Seconda punta, esterno d'attacco, quel modo di intendere il calcio tipico dei ragazzi sudamericani. Tecnica superiore, un istinto per la giocata da limitare nel concetto di squadra e di gruppo. A Malpensa, un'ovazione. 27.5 milioni, tutti e subito, per portare Gabigol alla corte di De Boer già a settembre e non, come annunciato in precedenza, a gennaio.
Stretta di mano in serata, fumata bianca a coronare il lavoro di mesi, per avvicinare le varie parti attive nella trattativa, dalla famiglia ai proprietari del cartellino. Intelligenza e attesa, per assicurare a De Boer un potenziale crack. Come riporta la Gds, ieri visite mediche al Coni e alla Clinica Humanitas, questa mattina rientro in Brasile.
Serata decisiva, quella di ieri, anche per le sorti di Joao Mario. A Linate, primi passi in nerazzurro, poi ultimi dettagli. Come per Gabigol, accordo quinquennale, tre milioni circa a stagione al giocatore, 45 allo Sporting. Qui lo snodo per abbattere le ultime resistenze portoghesi. L'Inter accetta di trasformare l'iniziale prestito oneroso in acquisto a titolo definitivo, con l'inserimento nella trattativa del giovane Pedro Delgado.
Joao Mario va ad arricchire la batteria mediana nerazzurra - in uscita Brozovic - e fornisce a De Boer un'ulteriore soluzione. Classe '93, può disimpegnarsi da mezzala, ma all'occorrenza sa ricoprire con costrutto più posizioni. Esterno di fascia nel 4-4-2, esterno alto nel tridente d'attacco, un jolly fondamentale per lo scacchiere del Portogallo campione d'Europa e dai ieri anche per l'Inter olandese.